MELERPANTA (Melerpanta)
Su uno specchio prenestino del British Museum (Körte, Et. Sp., tav. 333) è designata con tale nome la figura di un giovane seminudo, in tenuta da viaggio, con un mantello sulle spalle annodato al collo, un copricapo che pure tiene legato al collo e tirato indietro sulle spalle, alti stivali da caccia, la faretra al fianco. Con la sinistra sembra reggere le redini del cavallo alato (a cui l'iscrizione dà il nome di Ario) che appare accanto a lui. Il giovane sta in piedi davanti ad un uomo barbato (Oinomaos), assiso in trono, con un alto scettro nella destra.
L'esegesi della scena in sé non presenterebbe difficoltà: sarebbe facile vedervi un preciso riferimento al mito di Bellerofonte, che prende congedo da Proitos, re di Tirinto, dopo avere ricevuto da lui il messaggio da recare a Iobate di Licia, messaggio contenente le istruzioni per la sua stessa morte. Ma la presenza di nomi non pertinenti (Ario e Oinomaos), e il rapporto linguistico, in realtà non del tutto chiaro, fra i nomi M. e Bellerofonte, ha spesso indotto a cercare interpretazioni diverse: riferimento al mito di Oinomaos, nel qual caso in M. si dovrebbe vedere Mirtilo; possibile confusione fra i due miti di Bellerofonte e di Pelope; arrivo di Bellerofonte presso Oineo (incontro ricordato nell'Il., vi, 216), il cui nome, più somigliante a quello di Oinomaos, giustificherebbe meglio l'erronea sostituzione. La prima ipotesi resta tuttavia sempre la più probabile, se da un lato si tiene presente la prassi figurativa degli specchi etruschi, dove spesso non esiste una connessione fra i personaggi e nomi che li designano, e osservando d'altronde come la scena qui rappresentata possa offrire una corrispondenza esatta anche di particolari con l'episodio mitico considerato; nell'oggetto che M. tiene nella destra, è possibile infatti riconoscere l'elemento più significativo, fondamentale all'economia della rappresentazione, cioè il dittico (legato con bende) contenente il messaggio che costituisce lo scopo del viaggio di Bellerofonte.
Bibl.: J. Roulez, Le départ de Bellerophon, in Ann. Inst., 1859, p. 135 ss.; R. Peter, in Roscher, II, 2, 1894-97, c. 2622, s. v.; H. B. Walters, Cat. Bronzes in the Br. Mus., n. 695, p. 115; G. Matthies, Praenestinische Spiegel, Strasburgo 1912, pp. 51, 74, 97; E. Fiesel, in Pauly-Wissowa, XV, 1931, c. 490, s. v.; P. Ducati, Arte Etru., Firenze 1927, p. 503; E. Cavalieri (Ulisse), Melerpanta, Roma 1938; G. Q. Giglioli, La religione degli Etruschi, in Tacchi-Venturi, Storia delle Religioni, Torino 1944, vol. I, p. 781.
(S. De Marinis)