CREMONA (Carmona), Melchiorre (Marchionne, Melchionne)
Lombardo, scalpellino, erroneamente considerato dal Brun come appartenente alla famiglia di Giovan Pietro Cremona, è documentato a Roma nel 1591, quando è definito "Magister Artis" nell'adunanza del 9 giugno presso l'università dei marmorari dei SS. Quattro Coronati (Bertolotti, 1881, p. 227); scarse su di lui le notizie biografiche.
La sua attività è accertata solamente a Roma, dove fece parte di quelle maestranze che lavorarono per la corte pontificia alle dipendenze dell'architetto Domenico Fontana all'epoca della ripresa edilizia iniziata dal papa Sisto V. Sono dell'inizio del 1591 i pagamenti per aver fatto una fontana di marmo nel giardino segreto di Montecavallo (ibid., p. 230; Corbo, 1975, p. 47) e per aver eseguito in collaborazione con Muzio Quarto la tomba del cardinale Federico Corner, fatta edificare dal pontefice Gregorio XIV in S. Silvestro al Quirinale, su probabile disegno di Domenico Fontana e con l'intervento di Giovan Battista Della Porta, che scolpì il busto del defunto (Bertolotti, 1881, pp. 181, 230; Donati, Di alcune opere..., 1939, p. 17; Id., Vagabondaggi...., 1939, p. 112; Id., 1942, p. 41 n. 18; Corbo, 1975, pp. 47, 57, 61).
Dal 1597 al 1601 il C. ricevette acconti per lavori d'intaglio compiuti nella cappella del SS. Sacramento in S. Giovanni in Laterano (balaustrata davanti l'altare, capitelli, festoni, cartelle, fregi, stelle, modelli dell'arme di Clemente VIII e dell'altare, incrostature, pavimento) e per gli ornamenti di marmo (capitelli e festoni) dell'organo nuovo in collaborazione con altri artisti (Donati, 1942, pp. 337, 349 n. 2; Corbo, 1975, pp. 74, 110, 120 s., 182, 196, 232).
In questa fase dei lavori risulta particolarmente intensa l'attività non solo del C., ma anche di Marcantonio, forse un suo parente, che lavora alle incrostature dei pilastri (Corbo, 1975, pp. 150, 159).
Dalle fonti risulta che il C. fu pure uno dei fornitori di marmo alla Fabbrica lateranense, come altri artisti che operarono nella navata della basilica (ibid., pp. 120, 211). Nel 1599 scolpì i capitelli in marmo con lo stemma di Clemente VIII, posti sulle colonne di porfido all'ingresso della cappella di S. Giovanni Evangelista del battistero lateranense (Donati, 1942, pp. 337, 349 n. 2; Corbo, 1975, pp. 121, 160). Sotto Paolo V eseguì due piccoli reliquiari e le balaustrate con gli stemmi del papa nelle cappelle di S. Carlo Borromeo e di S. Francesca Romana nella chiesa di S. Maria Maggiore (Donati, Vagabondaggi…, 1939, p. 112 n. 2).
Fonti e Bibl.: A. Bertolotti, Artisti lombardi a Roma, I, Milano 1881, pp. 181, 227, 230; U. Donati, Di alcune opere ignorate di D. Fontana a Roma, in L'Urbe, IV (1939), pp. 15 ss.; Id., Vagabondaggi. Contributi alla storiogr. artist. ticinese, Bellinzona 1939, pp. 111, 112 n. 2; Id., Artisti ticinesi a Roma, Bellinzona 1942, pp. 41 n. 18, 337, 339, 349 n. 2; A. M. Corbo, Fonti per la storia archivistica romana al tempo di Clemente VIII, Roma 1975, ad Ind.; C. Brun, Schweizerisches Künstler-Lexikon, I, p. 238; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VIII, p. 81.