HOFFMANN, Melchior
Celebre anabattista, nato verso il 1500 a Schwäbisch-Hall. Nel 1523 nei suoi viaggi fatti come lavorante pellicciaio venne a conoscere gli scritti di Lutero: lo attrassero soprattutto le profezie del Vecchio Testamento, e, basandosi su esse, si presentò in Livonia come predicatore laico improvvisato. Diventato un profeta della dottrina dei Battisti, acquistò una grande influenza negli strati bassi della popolazione con le sue prediche e anche coi suoi scritti. La sua convinzione che l'interpretazione delle profezie di Daniele e dell'Apocalisse fatta da lui contenesse una "dottrina giusta" lo portò ad aperto contrasto con Lutero, accresciuto ancora di più dalla sua interpretazione spiritualistica della Sacra Cena. Come predicatore girovago, attraversò tutta la Germania del nord, la Danimarca e i Paesi Bassi, producendo un grande effetto, ma fu sempre e dappertutto espulso. Nel 1529 trovò rifugio a Strasburgo. Quivi conobbe lo Schwenkfeld e fu da lui ancora più fortificato nel suo radicalismo. Nell'edizione fatta da lui della rivelazione di S. Giovanni egli predisse la fine del mondo e il giudizio universale per l'anno 1533. Espulso anche da Strasburgo, peregrinò attraverso la Germania. Ebbe un successo particolare nei Paesi Bassi, dove egli e il suo discepolo Jan Volkerts Trypmaker riuscirono a raccogliere intorno a loro gli evangelici dispersi dalle persecuzioni di Carlo V e a conquistarli alle loro idee. Venne così a formarsi un partito dei "Melchioriti". Nella primavera del 1533 egli interruppe la sua attività e tornò a Strasburgo, dove fu incarcerato nel maggio e rimase in carcere fino all'anno della sua morte (1543) senza aver mai rinunciato alla sua dottrina e alle sue aspettative escatologiche. Mentre H., nonostante il suo radicalismo, si era sempre mostrato coerente al principio dell'ubbidienza passiva e confermò questo atteggiamento con gli ultimi anni della sua vita, fra i suoi aderenti dei Paesi Bassi sorse, appunto per il mancato compimento delle sue profezie, una forte corrente di Battismo che condusse nel 1535 all'effimera creazione del Regno di Dio di Münster (v. anabattisti).
Bibl.: F. O. zur Linden, M. H., ein Prophet der Wiedertäufer, Lipsia 1885; S. Cramer, in Bill. Ref. Neerl., V, pp. 125-314.