MELANINE (dal gr. μέλας "nero")
Pigmenti granulari neri o bruni che colorano i capelli, i peli, le penne, la coroide, la pelle dei negri, la seppia, alcune neoformazioni patologiche (melanosarcomi dell'uomo o degli animali, specialmente dei cavalli bianchi, l'orina di certi malati. S'isolano e purificano difficilmente, onde non si può dire se i preparati ottenuti siano specie chimiche o miscugli. Qualitativamente risultano tutte di carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto e forse di zolfo e talune anche di ferro. Quantitativamente la composizione tende, per tutte, verso il rapporto N : H : C = 1 : 5 : 5. Per le proprietà fisiche non si prestano alla determinazione del peso molecolare; per quelle chimiche, alla demolizione graduale: quindi non se ne conosce ancora la struttura. Circa la loro origine negli organismi, molti biologi (O. Fürth, C. Neuberg, E. Meirowsky, ecc.), pensano che si generino per ossidazione enzimatica di sostanze, come adrenalina, tirosina, dopa, triptofano, che si formano nella degradazione delle proteine. A. Angeli, rilevando (1918) una stretta somiglianza fra le melanine e i neri di pirrolo, da lui ottenuti per azione dei comuni ossidanti o di ossidasi sul pirrolo e derivati, ammette che esse provengano prevalentemente dall'ossidazione e condensazione di nuclei pirrolici delle proteine. P. Rondoni e altri (1921) trovano confermata quest'ipotesi nel comportamento biologico del pirrolo.