Scrittore e giornalista danese (Vordingborg 1819 - Copenaghen 1887). Profondamente legato alla cultura ebraica, fondò giovanissimo la rivista satirica antigovernativa Corsaren ("Il corsaro", 1840-46), ispirata al francese Charivari, che gli valse una violenta polemica con Kierkegaard e la prigione. Dopo un viaggio in Germania, Svizzera e Italia, fondò il settimanale Nord og Syd ("Nord e Sud", 1847-59), aperto a suggestioni politiche e letterarie europee. Più che nei romanzi En Jøde ("Un ebreo", 1845), Hjemløs ("Senza patria", 3 voll., 1853-57), Arvingen ("L'erede", 1863) e Ravnen ("Il corvo", 1867), G. dà il meglio di sé nei racconti, notevoli per qualità di stile, finezza d'ironia e profondità psicologica. Accanto a Den vaegelsindede paa graahede ("L'incostante della landa grigia", 1866) e Bjergtagen ("L'incantesimo", 1868), ispirati alle tradizioni popolari danesi, ricordia mo le raccolte: Fortaellinger ("Racconti", 1846), Smaa fortaellinger ("Racconti brevi", 1868-69) e Fortaellinger og virkelighedsbilleder ("Racconti e immagini della realtà", 1883). Interessanti le memorie, Livserindringer og resultater ("Ricordi e conclusioni", 1877).