megadebito
(mega-debito, mega debito), s. m. Debito di considerevole entità, con particolare riferimento al debito pubblico di uno Stato.
• L’ultimo in ordine di tempo è stato l’Irsap [Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive]. Che per cercare di ripianare il mega-debito degli ex consorzi Asi [Area sviluppo industriale], una montagna di pagamenti arretrati che ammonta a circa 300 milioni, ha censito i capannoni delle aree industriali per provare a metterli sul mercato. (Claudio Reale, Repubblica, 18 maggio 2016, Palermo, p. II) • A queste forze non bisogna fornire alibi, ed è in definitiva il lavoro che [Pier Carlo] Padoan sta facendo da qualche anno al Tesoro, ora con [Paolo] Gentiloni come prima con [Matteo] Renzi: evitare che il nostro paese finisca a «navigare nella globalizzazione senza salvagente», dove il salvagente è la moneta unica, e il naufragio sarebbe il progetto dei populisti nostrani di esporre il nostro mega debito alla sanzione dei mercati; soprattutto ora che i tassi hanno già ripreso a salire in previsione della fine, forse non imminente ma prima o poi inevitabile, del Quantitative easing di [Mario] Draghi. (Antonio Polito, Corriere della sera, 14 aprile 2017, p. 1, Prima pagina) • Buone notizie finalmente vien da dire, come sempre, però, c’è un «ma» che ci riguarda. Questa ripresa comporterà, infatti, la riduzione delle protezioni, il che vuol dire che ogni Paese dovrà ritornare a fare forza sulle proprie capacità e questo per noi ancora una volta vuol dire fare i conti con il limite che soffoca la nostra capacità di tenere il passo della crescita degli altri, cioè il nostro megadebito pubblico. Se non avessimo questa zavorra che limita l’impiego delle risorse pubbliche, il Pil sarebbe decisamente superiore. (Alberto Mattioli, Avvenire, 20 maggio 2017, p. 2, Idee).
- Composto dal confisso mega- aggiunto al s. m. debito.
- Già attestato nella Repubblica del 26 febbraio 1986, p. 47, Economia (Elena Polidori).