Nome con cui nell'antico Impero persiano erano designati i sacerdoti evirati di Artemide; il nome significò quindi, comunemente, eunuco. Tale nome portarono anche alcuni personaggi della corte persiana, tra cui, più importante, un generale, figlio di Zopiro (circa 515-440 a. C.), il quale riconquistò Babilonia a Serse (484) e fu tra i suoi generali nella guerra contro i Greci (480); più tardi, sotto Artaserse, vinse Inaro (v.), sottomettendo l'Egitto ribelle (453). Nel 447 si ribellò al re, col quale tuttavia si riconciliò; caduto in disgrazia presso Artaserse, dovette ritirarsi in esilio, dal quale fu però richiamato per volontà sovrana.