medio
mèdio [agg. Der. del lat. medius "che sta nel mezzo"] [LSF] Relativ. a una grandezza capace di assumere valori differenti nel tempo o nello spazio o in relazione a variabili condizioni ambientali o di altro tipo, un suo valore circa a mezza strada tra i valori estremi che ne esprima il carattere peculiare, imperturbato rispetto a circostanze accessorie; in termini precisi, potrebbe trattarsi di un'appropriata media. ◆ [ELT] M. frequenza: lo stesso che frequenza intermedia, cioè la frequenza fissa alla quale nei ricevitori supereterodina è convertita la frequenza, variabile, del segnale radio ricevuto. ◆ [FTC] [EMG] M. tensione: nell'elettrotecnica è considerata tale, per convenzione, una tensione alternata con valore efficace compreso tra 3.6 e 36 kV nell'ambito delle linee di distribuzione dell'energia elettrica e, invece, tra 200 e 400 V nell'ambito dei dispositivi utilizzatori; per correnti continue, è considerata m. una tensione non maggiore di 600 V. ◆ [ANM] Formula dei punti m.: v. calcolo numerico: I 408 d. ◆ [ELT] Onde m.: onde radio con lunghezza d'onda tra 100 e 1000 m (onde ettometriche) e con frequenza tra 300 kHz e 3 MHz (banda MF): v. bande di frequenze: I 335 Tab. 2.1. ◆ [ALG] [ANM] Punto m.: il punto di un segmento equidistante dagli estremi, cioè che lo divide a metà; estensiv., lo stesso che valore m. di un intervallo di valori. ◆ [ALG] [PRB] Valor m.: → media.