medicinale equivalente
loc. s.le m. Farmaco che ha lo stesso principio attivo e il medesimo spettro terapeutico di un farmaco del quale è scaduto il brevetto. ♦ Anche per i medicinali equivalenti l’autorizzazione all’immissione in commercio viene fornita dall’Agenzia italiana del farmaco, l’Aifa, che verifica che siano rispettati gli stessi standard qualitativi del farmaco originale di marca. Tuttavia le case farmaceutiche che producono medicinali equivalenti non devono ripetere gli studi di sicurezza ed efficacia perché erano già stati condotti dal produttore originario del medicinale ed erano stati presentati al momento della prima approvazione. (Corriere della sera, 21 novembre 2010, p. 67, Salute) • Il decreto sulla spending review ha passato la boa della Commissione bilancio del Senato e domani sarà in Aula. Vediamo le novità. Il medico, se per la prima volta segna un medicinale ad un malato cronico, o se si trova ad affrontare per la prima volta una malattia non cronica del proprio paziente, in presenza di più medicinali equivalenti, dovrà indicare nella ricetta solo il principio attivo. O giustificare l’altra scelta. (Tempo, 29 luglio 2012, p. 9, Primo Piano) • Continua a ritmo sostenuto il boom dei farmaci generici sul mercato italiano. Il 2013, secondo il dato aggiornato a fine novembre di Assogenerici, ha fatto infatti registrare un +13% guardando alle confezioni di medicinali equivalenti vendute e un +15% in termini di valore. (Avvenire, 31 dicembre 2013, p. 12, Attualità).
- Composto dal s. m. medicinale e dal p. pres. e agg. equivalente, ricalcando l’espressione ingl. equivalent drug.
- Già attestato nella Stampa del 5 gennaio 1993, Tuttocome, p. 19 (Roberto La Pira).
> farmaco equivalente.