MÉCS László
Poeta lirico ungherese nato nel 1895 a Hernádszentistván (comitato Sáros, Šariš, in Slovacchia), dove suo padre fu maestro di scuola e dove nella piccola casa sotto la collina della vecchia chiesa crebbe insieme con i quattro fratelli. Seguì la scuola media nel ginnasio-liceo dell'ordine premostratense a Kassa (Košice) e fece un viaggio in Italia nel 1912. Passò quindi un anno quale studente di filosofia a Budapest ed entrò nel 1914 nell'ordine premostratense. Nel 1918 fu consacrato prete e mandato ad insegnare nel ginnasio dove aveva studiato. D0po il crollo della monarchia austro-ungarica accettò la parrocchia di Nagykapos (Vel'ké Kapušany, vicino ad Užhorod).
Il M. cominciò a scrivere molto presto e le sue prime poesie furono pubblicate in riviste cattoliche di Budapest. Ma egli si rivelò grande poeta soltanto nel dopoguerra con tre raccolte di poesie: Hajnali harangszó (Campane di mattina, Ungvár 1923), Rabszolgák énekelnek (Gli schiavi cantano, Berlino 1925), Vigasztaló (Consolazione, Berlino 1927). Le fonti della sua ispirazione sono: i ricordi di una giovinezza idillica, vissuta tra boschi e montagne; la guerra ed un sentimento di amore apostolico per tutte le sofferenze degli oppressi, umili e poveri; la coscienza della missione di difendere l'antica cultura ungherese in Slovacchia. Per l'attualità vigorosa, la fede apostolica, il simbolismo trasparente, il linguaggio immaginoso, il ritmo tormentato delle sue poesie, il Mécs è il poeta lirico più rappresentativo della letteratura ungherese contemporanea.
Bibl.: G. Zarkas, M. L., Budapest s.a.