MECCANOTERAPIA (dal gr. μηχανή "macchina" e ϑεραπεία "cura")
Metodo cinesiterapico meccanico che consiste nel fare eseguire alle varie parti del corpo movimenti differenti, semplici e complessi, mediante speciali apparecchi. Sulla ginnastica libera ha il vantaggio di regolare la contrazione muscolare in modo che essa aumenti o diminuisca proporzionatamente alle variazioni dell'effetto meccanico del lavoro muscolare.
Si sa che la forza applicata a una leva esplica azione differente a seconda che la leva descriva un angolo retto con la linea di direzione della forza (azione massima) o, invece, un angolo acuto o ottuso (azione minima); per questo nell'esecuzione d'un esercizio ginnastico la resistenza deve essere massima quando la leva si trova in una posizione tale da permettere il massimo effetto alla forza muscolare, e progressivamente minore a mano a mano che la leva si allontana dalla posizione nella quale la leva azionata dalla forza muscolare esplica il suo maggiore effetto. Si sa pure (legge di Schwann) che la forza assoluta del muscolo diminuisce a mano a mano che questo si contrae.
G. Zander costruì ingegnosissimi apparecchi nei quali la resistenza, rappresentata da un peso fissato su un braccio di leva che si sposta parallelamente alla leva naturale (braccio, gamba, ecc.), s'adatta esattamente alle variazioni naturali dell'effetto della forza muscolare e, potendosi spostare lungo il braccio di leva stesso, può essere quantitativamente e gradualmente accresciuta, secondo il bisogno. La serie completa di apparecchi Zander è di 68, distinti in apparecchi per movimenti attivi, apparecchi per movimenti attivo-passivi, apparecchi per movimenti passivi (azionati da motore elettrico), apparecchi per massaggio, apparecchi ortopedici (figg. 1 e 2). Il loro impiego, ora assai diffuso, trova le stesse indicazioni della ginnastica medica manuale (v. cinesiterapia).