meccanismo
meccanismo [Der. dell'ingl. mechanism, usato in it. come s.m., dal gr. mechané "macchina"] [LSF] Usato sia in senso proprio, per indicare un congegno meccanico che fa qualcosa (v. oltre), sia in senso figurato, per significare un procedimento, un modo di realizzarsi di qualcosa (oscillatore che funziona con un m. di reazione, ecc.). ◆ [FTC] [MCC] (a) Sistema di corpi, per lo più in gran parte solidi e di forma opportuna, ma anche fluidi, detti membri del m., accoppiati tra loro in modo da trasmettere da un corpo a un altro energia meccanica, modificandone, eventualmente, certe caratteristiche (forza, velocità, quantità di moto, ecc.); in questo signif. è sinon. di cinematismo (v.). (b) Con signif. più largo, anche se meno preciso, congegno che esplica una funzione ben determinata: m. di accensione, di apertura, di chiusura, ecc. ◆ [FTC] [MCC] M. con camma e con ruote dentate: v. cinematismo: I 601 Fig.1.5. ◆ M. di reazione: (a) [CHF] per reazioni chimiche, v. cinetica chimica: I 603 f; (b) [FNC] per reazioni nucleari: v. reazioni nucleari: IV 756 d. ◆ [GFS] M. focale: il complesso di fenomeni crostali che determinano l'insorgere di un terremoto nella zona focale di esso: v. terremoto: VI 239 d. ◆ [FSD] M. interstiziale, o per interstizialità: il processo mediante il quale atomi si diffondono in un solido passando da una posizione interstiziale a un'altra; può essere diretto, indiretto, suddiviso e a crowdione: v. diffusione materiale nei solidi: II 159 d. ◆ [FTC] [MCC] M. per moto rettilineo: v. cinematismo: I 602 Fig. 2.1. ◆ [FTC] [MCC] M. piani: v. cinematismo: I 600 b. ◆ [FTC] [MCC] Equazione di chiusura del m.: v. cinematismo: I 601 a.