MCT (sigla dell’ingl. Medium Chain Triglycerides)
Trigliceridi a catena media, ossia costituiti da acidi grassi la cui catena carboniosa contiene da 8 a 10 atomi di carbonio. Caratteristica peculiare degli MCT, rispetto ai trigliceridi a catena lunga, è la maggiore idrofilia, nonché l’attitudine a essere più rapidamente idrolizzati dalla lipasi pancreatica e, almeno in parte, a penetrare la membrana delle cellule intestinali anche non idrolizzati. Dalle cellule intestinali, gli acidi grassi liberati dagli MCT sono poi trasportati come NEFA (Non-Esterified Fatty Acids), legati in complessi lipoproteici, direttamente al fegato, attraverso la vena porta (gli acidi grassi a catena lunga, invece, passano in circolo previo trasporto per via linfatica); nel fegato, gli MCT sono prevalentemente ossidati; essi hanno di conseguenza minore probabilità di essere depositati nel tessuto adiposo sottocutaneo e nei grassi di organo. Nell’uomo, per le predette caratteristiche di digeribilità e di assorbimento, gli MCT sono stati impiegati con successo nel trattamento dei disturbi della digestione, dell’assorbimento e del trasporto di grassi. Nel loro uso resta tuttavia da chiarire l’effetto chetogeno, la formazione cioè di acidi acetacetico e β-idrossibutirrico e di acetone, derivanti dal metabolismo degli MCT.