Comune della prov. di Trapani (275,4 km2 con 51.392 ab. nel 2008, detti Mazaresi). Sorge a 52 km da Trapani, alla foce del Mazaro. Possiede una delle più consistenti flotte pescherecce d’Italia, ma le strutture portuali (porto-canale, adibito anche alla nautica da diporto) e commerciali non risultano adeguate all’entità del movimento: il pescato viene in gran parte venduto direttamente sulle barche ed esportato per mezzo di autocarri. Notevole, per le attività connesse, l’immigrazione di manodopera tunisina. Il settore secondario conta impianti per la lavorazione del pesce e piccole industrie di materiali da costruzione, molitorie e di costruzioni navali; tradizionale anche la produzione vinicola, in particolare del marsala.
Forse di origine fenicia, M. fu conquistata dai Cartaginesi (409 a.C.) e in seguito dai Romani. Nel Medioevo fu occupata (827) dagli Arabi, che ne fecero il centro fortificato di una vasta circoscrizione amministrativa (Val di Mazara); i Normanni la eressero a sede vescovile, trasferendovi la sede da Lilibeo (1093), e a città regia, in attiva relazione di commercio con i porti del Mediterraneo occidentale. Infeudata dagli Aragonesi ai Peralta alla fine del 13° sec., e più tardi ai Caprera, riacquistò lo statuto di città demaniale nel 1531, ma non tornò più all’antica floridezza.