Pohlenz, Max
Filologo e storico tedesco della filosofia antica (Häuchen, Brandeburgo, 1872 - Gottinga 1962). Dal 1909 al ’33 fu ordinario di filologia classica presso l’univ. di Gottinga. Allievo di F. Leo e di U. von Wilamowitz, derivò soprattutto da quest’ultimo l’interesse per il mondo greco, considerato nei suoi aspetti più vari, dalla letteratura, alla filosofia, alla scienza. Accanto a studi di argomento più circoscritto, tra i quali si segnalano gli scritti su Ovidio (De Ovidii carminibus amatoriis, 1913), Cicerone, Panezio (Antikes Führertum. Cicero de officiis und das Lebensideal des Panätios, 1934; trad. it. L’ideale di vita attiva secondo Panezio nel De officis di Cicerone), Erodoto (Herodot, der erste Geschichtsschreiber des Abendlandes, 1937) e Ippocrate (Hippokrates und die Begründung der wissenschaftlichen Medizin, 1938), fu autore di opere di grande respiro, che tracciano con efficacia la storia e lo sfondo culturale di nozioni (quale, per es., quella di libertà, cui P. dedica un volume – pubblicato nel 1955 – dal tit. Griechische Freiheit. Wesen und Werden eines Lebensideals; trad. it. La libertà greca), indirizzi filosofici e movimenti spirituali. Alla tragedia greca dedicò un’opera in due voll., Die griechische Tragödie (1954; trad. it. La tragedia greca), in cui riprende e approfondisce – dallo specifico punto di osservazione della letteratura tragica – lo studio della complessità del fenomeno umano; tale argomento era già stato centrale nello scritto Der hellenische Mensch (1946; trad. it. L’uomo greco), in cui P. restituisce al lettore l’uomo greco come individuo e come elemento della comunità, tratteggiandone la vita quotidiana, l’attività creativa di filosofo, di scienziato e di artista, i suoi rapporti con la sfera del divino. La monumentale monografia dedicata alla stoa (Die Stoa. Geschichte einer geistigen Bewegung, 1959; trad. it. La stoa. Storia di un movimento spirituale), presenta una lucida sintesi dell’evoluzione storica di quel movimento filosofico e insieme «arte del vivere» che, nato in Grecia in età ellenistica, conservò per quasi mezzo millennio la forza del suo messaggio conquistando gran parte della cultura antica e affermandosi con particolare forza a Roma. Sostenuto da una solida documentazione, lo studio – nonostante abbia mostrato nel tempo alcuni limiti – costituisce ancora oggi un imprescindibile punto di riferimento.