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PLANCK, Max

di Giorgio Diaz de Santillana - Enciclopedia Italiana (1935)
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PLANCK, Max

Giorgio Diaz de Santillana

Fisico tedesco, nato a Kiel il 23 aprile 1858, premio Nobel di fisica per il 1918. Proviene da una vecchia famiglia di dotti e di giuristi. Studiò a Berlino e a Monaco e si laureò ivi con una tesi sul 2° principio della termodinamica. Dopo un periodo di libera docenza a Monaco, fu nominato professore straordinario a Kiel. Nel 1887 fu chiamato, non ancora trentenne, a succedere a Kirchhoff nella cattedra di Berlino e insieme ad assumere la direzione del nuovo istituto fisico. Nel 1894, fu eletto al seggio già di Helmholtz all'Accademia delle scienze. Si ritirò dall'insegnamento nel 1927. Nel 1929, fu istituita la medaglia Planck della Società di fisica, di cui il P. fu primo titolare, mentre il secondo fu A. Einstein. Nel 1930 fu nominato presidente della Kaiser-Wilhelm-Gesellschaft, in successione di A. v. Harnack.

Il nome del P. è stato reso celebre dai suoi studî sulla teoria delle radiazioni, i quali nel 1900 lo condussero a cereare una formula che desse ragione della distribuzione d'energia osservata nello spettro del corpo nero: fu costretto a concludere che era impossibile adeguare la teoria alla realtà, se non partendo dall'assunto che l'energia raggiante abbia una struttura discontinua, e che le sue unità elementari, dette quanti d'azione, siano proporzionali alla frequenza. Questa concezione fu dapprima violentemente combattuta, poi accettata provvisoriamente: è alla base di tutti gli sviluppi che la teoria fisica ha avuto in questo secolo, onde al P. è stato dato a ragione il titolo di "padre della fisica moderna". È da notarsi però che egli è sempre stato avverso a coloro che volevano trarre le estreme conseguenze dal suo principio: si trattava per lui di un'ipotesi di lavoro, da conciliarsi appena possibile con la teoria classica. I primi sviluppi rivoluzionarî della teoria quantistica sono dovuti ad Einstein. Il P. ha lasciato la sua impronta in quasi tutti i campi della fisica matematica, sulla quale ha pubblicato un trattato generale divenuto ormai classico: ma la maggior parte dei suoi lavori riguardano la termodinamica.

Vedi anche
Albert Einstein Fisico (Ulma 1879 - Princeton 1955). Trascorsi i primi anni della sua vita a Monaco, dopo un breve soggiorno a Milano Einstein si trasferì con la famiglia in Svizzera. A Zurigo completò gli studî secondarî e frequentò l'università conseguendo nel 1905 il dottorato. Nel 1909 ottenne il primo incarico ... termodinamica Parte della fisica che studia i processi macroscopici implicanti scambi e conversioni di calore; lo studio termodinamico, puramente fenomenologico, descrive i sistemi fisici con un numero limitato di parametri, misurabili macroscopicamente e tra i quali sussistono relazioni determinabili sperimentalmente. ... fisica Con il termine fisica gli antichi designavano la riflessione filosofica sui fenomeni della natura, e quindi il suo ambito era strettamente connesso al concetto di natura cui di volta in volta ci si riferiva. Con l’affermarsi in età moderna della tendenza a una considerazione sperimentale dei fenomeni ... luce Ente fisico cui è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive, cioè la possibilità, da parte dell’occhio, di vedere gli oggetti. Si distingue generalmente la luce naturale, emessa da una sorgente luminosa naturale, dalla luce artificiale, emessa da un apparecchio di illuminazione artificiale. ...
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    Fisico (Kiel 1858 - Gottinga 1947). Studiò (dal 1874) all'univ. di Monaco, dedicandosi inizialmente a studî di matematica e solo in un secondo momento alla fisica, e seguì a Berlino (1877-78) le lezioni di G. Kirchhoff e H. von Helmholz; dedicò la tesi di dottorato (1880) e le sue prime pubblicazioni ...
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    Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)
    Planck 〈plank〉 Max [STF] (Kiel 1858 - Gottinga 1947) Prof. di fisica teorica nell'univ. di Kiel (1885), poi nell'univ. di Berlino (1889); socio straniero dei Lincei (1914); ebbe il premio Nobel per la fisica nel 1918 per l'introduzione del concetto di quanto nella sua teoria dell'irraggiamento del corpo ...
Vocabolario
planck
planck 〈plaṅk〉 s. m. [dal nome del fisico ted. Max Planck (1858-1947)]. – In fisica, unità di misura dell’azione e del momento angolare corrispondente a 1 joule per secondo (1 J s).
max
max – Abbreviazione (senza punto) dell’agg. lat. maxĭmus -a -um («massimo»), usata soprattutto in geografia (per es., altezza max, profondità max, livello max) e in matematica (tra l’altro nella locuzione max lim «massimo limite»).
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