• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

NEUFELD, Max

di Stefania Carpiceci - Enciclopedia del Cinema (2004)
  • Condividi

Neufeld, Max (propr. Maximilian)

Stefania Carpiceci

Regista e attore cinematografico austriaco, di origine ebraica, nato a Guntersdorf il 3 febbraio 1887 e morto a Vienna il 2 dicembre 1967. Di formazione mitteleuropea, fu attivo in Austria, in Germania e in Italia, dove ottenne sempre ampi consensi come attore e come regista. Particolarmente prolifico, realizzò per lo più commedie leggere che, se da un lato riscossero sempre il favore del pubblico, dall'altro raccolsero solo di rado l'approvazione della critica. Con l'avvento del nazismo, per motivi razziali N. si trasferì dalla Germania nella più tollerante Italia, dove divenne una rappresentante di spicco del genere dei telefoni bianchi.

Terminati gli studi di recitazione, N. iniziò in teatro, presso lo Josephstädtertheater di Vienna, la carriera di attore che poi proseguì nel cinema, dove apparve per la prima volta in Der Pfarrer von Kirchfeld (1914) diretto da Louise Veltée Kolm e Jacob Fleck. Richiamato al fronte, fu soltanto alla fine del primo conflitto mondiale che riprese a lavorare per il grande schermo, prima come attore poi come soggettista e sceneggiatore, infine come regista. Molto popolare fin dai tempi del cinema muto, spesso al fianco di Liane Hard, N. non si accontentò della celebrità acquisita e fu a partire dal 1921 che, al termine di un breve apprendistato tecnico, decise di intraprendere la carriera di regista, portata avanti ininterrottamente fino al 1957, anno in cui uscì in Austria la sua ultima fatica Der schönste Tag meines Lebens. Pur realizzando film in gran parte modesti e di grande impatto commerciale, ma narrativamente schematici, popolati da personaggi stereotipati e vincolati al genere della commedia, N. incontrò il favore del pubblico con opere come Sehnsucht 202 (1932; È l'amor che mi chiama) e Rund um eine Million (1933). In Italia, dopo il film musicale La canzone del sole (1933), raggiunse l'apice del suo personale successo con Mille lire al mese (1939). Pervaso di facili sentimentalismi, caratterizzato dagli inevitabili equivoci e ambientato in una Budapest irreale, tra le atmosfere futuribili della radio e della televisione, il film divenne il simbolo e il manifesto di un Paese che, invece di sposare gli eroismi nazionalistici, sbandierati dal fascismo, sembrava sempre più sognare per sé una vita modesta e tranquilla. Interpretato da Alida Valli, Osvaldo Valenti, Renato Cialente e Umberto Melnati, il film si avvalse della preziosa collaborazione di Oreste Biancoli, Luigi Zampa e Gherardo Gherardi per l'adattamento, i dialoghi e la sceneggiatura. Nelle produzioni italiane degli anni Trenta e Quaranta, come per es. La casa del peccato (1938), Una moglie in pericolo, Ballo al castello e Assenza ingiustificata, tutti del 1939, Fortuna, Cento lettere d'amore, La canzone rubata, Taverna rossa e La prima donna che passa, tutti del 1940, N. utilizzò la generica formula dei telefoni bianchi, sempre con la sua attrice di riferimento (la Valli) e con alcuni dei più celebri volti della cinematografia nazionale (Amedeo Nazzari, Assia Noris, Maria Denis, Armando Falconi ecc.). Rientrato in Austria nel 1948, dove continuò a lavorare sino alla fine, N. compì un'altra breve trasferta italiana all'inizio degli anni Cinquanta.

Bibliografia

Dossier. Cinema italiano degli anni Trenta, a cura di O. Caldiron, in "Rivista del cinematografo", 1981, 8, pp. 412-69; Risate di regime. La commedia italiana 1930-1944, a cura di Mino Argentieri, Venezia 1991.

Vedi anche
Righèlli, Gennaro Righèlli, Gennaro. - Regista cinematografico italiano (Salerno 1886 - Roma 1949). Artigiano prolifico del muto e del sonoro, dal 1911 diresse moltissimi film; ricordiamo: Come le foglie (1916); La casa di vetro (1920); La canzone dell'amore (1930), primo film sonoro italiano; Quei due (1935); Aria del ... Camerini, Mario Regista cinematografico italiano (Roma 1895 - Gardone Riviera 1981); attivo all'epoca del film muto (Kiff Tebbi, 1927; Rotaie, 1929), si è affermato col film parlato (Gli uomini che mascalzoni!, 1932; Il cappello a tre punte, 1934; Come le foglie, 1935; Darò un milione, 1935; Ma non è una cosa seria, ... Bonnàrd, Mario Bonnàrd, Mario. - Attore e regista cinematografico italiano (Roma 1889 - ivi 1965); dopo l'esordio in Santarellina (1911) divenne attore di primo piano, romantico e raffinato (Ma l'amor mio non muore, 1913; Le memorie dell'altro, 1913). Dedicatosi anche alla regia, diresse fino alla morte moltissime ... Gallóne, Carmine Gallóne, Carmine. - Sceneggiatore e regista cinematografico italiano (Taggia 1886 - Frascati 1973); dapprima critico cinematografico, esordì come regista nel 1913. Tra i suoi film: Marcia nuziale (1914); Un soir de rafie (1931); Casta Diva (1935); Scipione l'Africano (1937); Addio Mimì (1947); Puccini ...
Categorie
  • BIOGRAFIE in Cinema
Tag
  • RIVISTA DEL CINEMATOGRAFO
  • GHERARDO GHERARDI
  • ORESTE BIANCOLI
  • RENATO CIALENTE
  • UMBERTO MELNATI
Vocabolario
max
max – Abbreviazione (senza punto) dell’agg. lat. maxĭmus -a -um («massimo»), usata soprattutto in geografia (per es., altezza max, profondità max, livello max) e in matematica (tra l’altro nella locuzione max lim «massimo limite»).
wi-max
wi-max (Wimax), s. m. inv. Acronimo dell’ingl. World Interoperability for Microwave Access: tecnologia sperimentale di collegamento telematico a larga banda senza fili, che corrisponde allo standard IEEE (Institute of Electrical and Electronic...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali