HALBE, Max
Drammaturgo e romanziere tedesco, nato il 4 ottobre 1865 a Güttland presso Danzica, laureatosi nel 1888 a Monaco, dove ebbe per lo più residenza e dove vive tuttora. La sua fama, che è andata impallidendo negli ultimi decennî, ebbe vivi bagliori al tempo del primo naturalismo tedesco, quando H. apparteneva al gruppo di Conradi, Conrad, Hartleben ed altri. Egli, fedele al credo di quei "liberatori", cominciò con tentativi di teatro verista (Freie Liebe, Szenen Junger Leute, 1890) poco dopo il primo trionfo di Hauptmann. Nel 1892 scrisse Eisgang, tragedia paesana in dialetto basso-tedesco, rappresentata dalle avanguardie della Freie Volksbühne. Lo scandalo clamoroso e l'ancor più clamoroso successo vennero nel 1893, con Jugend, dramma erotico fra adolescenti nella casa di un parroco cattolico polacco in terra prussiana, che apparve in quegli anni impudente e audacissimo ma che afferrò subito il gran pubblico (e non solo tedesco; anche in italiano fu subito tradotto da Otto Eisenschitz) per la miscela di apparente naturalismo e di sostanziale lirismo sentimentale in esso raggiunto. Mai più riuscì né al drammaturgo che tentò poi le più disparate vie (dalla farsa grottesca Der Amerikaner, 1896, al dramma storico del Rinascimento Der Eroberer, 1898; dalla paesana Mutter Erde, 1897, alla commedia di ambiente berlinese Die Heimatlosen, 1899; dalla tragedia simbolica Das tausendjährige Reich, 1899, alla rievocazione storica Freiheit, 1912; dalla tragedia familiare Der Strom, 1903, al secentesco Der Ring des Gauklers, 1912), né al fecondo narratore di romanzi (Frau Maseck, 1897; Die Tat des Dietrich Stobäus, 1911; Jo, 1916), di conquistare lo stesso consenso di pubblico e di critica. È peraltro uno degli stimati decani della vita intellettuale tedesca, membro dell'Accademia di Prussia.
Le sue opere furono pubblicate a Monaco 1907-23 (Gesammelte Werke, voll. 7).
Bibl.: M. Halbe, Scholle u. Schicksal; Geschichte meines Lebens, Monaco 1932; J. Glaser, M. H., in Nord und Sud, LX (1889); A. Stern, M. H., in Studien zur Lit. d. Gegenvart, Dresda 1904.