CONCONI, Mauro
Pittore, nato a Milano il 6 dicembre 1815, morto ivi il 14 maggio 1860. Già familiare con le arti del disegno, entrò nel 1832 alle scuole di Brera. Il Bellosio lo volle con sé quale aiuto dal 1837 nelle decorazioni delle ville reali di Pollenzo, di Racconigi e nel palazzo reale di Torino, da lui intraprese in collaborazione col Palagi. Nel quadro Teti che ridesta l'ardore del figlio Achille (1839) e meglio ancora negli affreschi che a fianco del Bellosio compì nella villa Calderara a Venzago (1840) nell'armeria reale di Torino (1842) e altrove, risentì l'influenza del maestro. Maggiore indipendenza raggiunse nei suoi lavori ad olio, informati allo spirito romantico dei tempi e soffusi di grazia malinconica e delicata. Si ricordano di lui: La condanna di Parisina (1842), Byron (1845), Chillon (1850), Colombo (1853), Galileo (1855), Camoens (1856). Condusse a termine vasti cicli di pittura religiosa a Origgio e a Desio e numerose decorazioni d'interno di carattere profano a Milano (casa Visconti), a Desio (palazzo Traversi), a Cantù (casa Calvi), a Brescia, a Verona, ecc.
Bibl.: G. Mongeri, Mauro Conconi pittore, Milano 1861.