Regista cinematografico (Pistoia 1922 - Roma 2001). Esordì nel lungometraggio nel 1953 e, dopo alcuni anni, approdò a film di qualche risonanza, grazie anche alla collaborazione di Pasolini (La notte brava, 1959; La giornata balorda, 1960). La sua qualità più caratteristica si è espressa nella trasposizione di opere letterarie: Il bell'Antonio (da Brancati, 1960), La viaccia (da L'eredità di Pratesi, 1961), Agostino (da Moravia, 1962), Senilità (da Svevo, 1962), Metello (da Pratolini, 1970), che è l'opera sua migliore, Per le antiche scale (da Tobino, 1975). L'altro aspetto del regista, volto a ricostruire fatti di attualità (Imputazione di omicidio per uno studente, 1972) o eventi rappresentativi (Fatti di gente perbene, sul caso Murri, 1974), a delineare personaggi legati ad un periodo storico (Libera, amore mio!, 1975, Mosca, addio, 1987) o a riprendere la cronaca passata (Gran bollito, 1977), ha dato luogo a film dall'esito discontinuo.