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Geografia umana ed economica
di Riccardo Martelli
Stato insulare africano, situato nell'Oceano Indiano a est del Madagascar. La popolazione risultava di 1.179.137 ab. al censimento del 2000 (1.245.000 secondo una stima del 2005). Gli indicatori demografici e sociali hanno conosciuto a partire dagli anni Ottanta del 20° sec. miglioramenti sensibili, raggiungendo valori non lontani da quelli dei Paesi più sviluppati.
L'economia, che aveva registrato negli anni Novanta una crescita media annua del 5,5%, nel primo quinquennio del 21° sec. si è sviluppata a ritmi solo di poco inferiori. Di fronte alle difficoltà in cui si dibattono i settori produttivi tradizionali (tessile, canna da zucchero), il governo ha deciso di incentivare le tecnologie di informazione e quelle di telecomunicazione, che, tuttavia, richiedono un consistente impegno in termini di formazione professionale. Inoltre norme fiscali favorevoli hanno stimolato gli investimenti stranieri, soprattutto in campo finanziario e bancario. Sempre importante il turismo.
Storia
di Paola Salvatori
Alle soglie del 21° sec. M., repubblica indipendente dal 1992, presentava ancora una notevole frammentazione politica, frutto delle differenze etniche, religiose e linguistiche presenti al suo interno. I principali partiti - il Mouvement socialiste mauricien (MSM), espressione della comunità indiana maggioritaria, il Mouvement militant mauricien (MMM), rappresentante dei franco-mauriziani e dei creoli, il Mauritius Labour Party (MLP) - stentavano infatti a instaurare stabili accordi di governo, divisi com'erano sulle strategie da adottare per combattere la crescita dell'inflazione e della disoccupazione manifestatasi alla fine degli anni Novanta.
Coinvolto in una serie di scandali finanziari, il MLP, al governo dal 1995, venne battuto nelle elezioni legislative del settembre 2000, che sancirono la vittoria del cartello MMM-MSM (54 seggi sui 62 elettivi) e portarono alla formazione di un nuovo esecutivo guidato da A. Jugnauth, leader del MSM. In seguito alle dimissioni (febbr. 2002) del presidente C. Uteem (in carica dal 1992), contrario all'adozione di una nuova legislazione antiterrorismo perché da lui considerata lesiva delle prerogative democratiche del Paese, nell'ottobre 2003 Jugnauth fu nominato capo dello Stato. La carica di primo ministro venne assunta da P. Bérenger del MMM, primo rappresentante non indiano a ricoprire l'incarico. Il nuovo governo cercò di intensificare gli scambi commerciali con Francia e India e firmò un'intesa economica con il Madagascar. Agli inizi del 2004 rilanciò, in sede internazionale, la battaglia legale contro la Gran Bretagna, tesa a rivendicare la sovranità sull'arcipelago Chogos, separato da M. nel 1965 (negli anni 1967-1973 gli abitanti furono deportati a M. e l'isola principale, Diego Garcia, fu ceduta dai britannici agli Stati Uniti per stabilirvi una base militare).
Le elezioni del luglio 2005 furono vinte dal MLP e dai partiti minori suoi alleati (38 seggi); capo dell'esecutivo fu nominato S. Rangoolam (già primo ministro dal 1995 al 2000). Nell'aprile 2006, per la prima volta dopo quarant'anni, fu consentito ai profughi di visitare Chogos.