MAURIZIO
– Non si conoscono di lui né luogo e data di nascita, né la sua attività precedente al 1099, anno in cui compare come cardinale vescovo della diocesi di Porto, nei pressi di Roma.
Secondo Moroni fu consacrato cardinale da Urbano II nel 1088, ma in realtà il suo predecessore, Giovanni, sedeva sulla cattedra vescovile portuense ancora nel 1095 (sottoscrisse infatti una lettera del pontefice Urbano II del 18 febbr. 1095) e quindi M. assunse la dignità cardinalizia legata alla diocesi suburbicaria di Porto dopo tale data. Stando a quanto riferito da Ughelli - Coleti e Moroni, il 24 febbr. 1098 M. consacrò l’altare dedicato a S. Mamete nella chiesa romana di S. Cecilia. Il Liber pontificalis lo ricorda tra i sei cardinali vescovi delle diocesi suburbicarie che il 14 ag. 1099 procedettero alla consacrazione di papa Pasquale II.
Il pontefice ripose in M. grande fiducia nominandolo, il 4 maggio 1100, legato papale in Terrasanta, essenzialmente per tenere sotto controllo e tentare di mediare il complicato contrasto che contrapponeva Daiberto patriarca latino di Gerusalemme e Baldovino conte di Edessa, che aspirava alla corona di re di Gerusalemme.
M. si preparò a partire per la Terrasanta nell’estate 1100 a bordo di navi genovesi. A luglio era a Genova, dove prese parte alla consacrazione della chiesa di S. Teodoro; il 1° agosto partì con l’armata genovese; al più tardi il 25 settembre era a Laodicea, dove – forse a metà ottobre – incontrò Baldovino conte di Edessa che marciava verso Gerusalemme per essere incoronato, e proseguì per la città santa al seguito dello stesso Baldovino.
Nonostante la dura contrapposizione, il patriarca di Gerusalemme, Daiberto, si vide costretto a incoronare Baldovino re di Gerusalemme il 25 dic. 1100. L’episodio tuttavia non mise fine al contrasto. Baldovino mosse gravissime accuse al patriarca in presenza di M., confidando che quest’ultimo, accogliendo la sue tesi accusatorie, provvedesse alla sospensione di Daiberto dalla carica. Il nuovo re di Gerusalemme accusava infatti il patriarca di tradimento e (pretestuosamente) di aver tentato di farlo assassinare prima dell’incoronazione.
Secondo Alberto di Aquisgrana (p. 540), in forza delle accuse di Baldovino M. proibì al patriarca di prendere parte alle solenni cerimonie pasquali del 1101 alle quali adempì da solo. Caffaro (Annali genovesi, pp. 120 s.), che fu testimone degli eventi, ricorda invece che Daiberto, proprio insieme con M. e con Baldovino, tenne una predica presso il Santo Sepolcro la domenica di Pasqua (21 aprile).
In ogni caso, temendo per la sua posizione, Daiberto chiese perdono a Baldovino e gli offrì una consistente somma di denaro, del quale il sovrano aveva sempre grande necessità. In un serrato alternarsi di episodi la vicenda si protrasse ancora a lungo nonostante i tentativi di mediazione di M., che sembra tentasse di sostenere il patriarca. Tuttavia la situazione precipitò, almeno apparentemente a causa della cupidigia di Daiberto, e M. fu costretto a dichiararlo decaduto dalla carica patriarcale.
M. assunse provvisoriamente l’incarico pastorale di Daiberto, ma per breve tempo, poiché – stando ad Alberto di Aquisgrana (p. 598) – morì nella primavera del 1102.
Nell’autunno successivo fu sostituito nella legazia in Terrasanta dal cardinale Roberto di Parigi; come cardinale vescovo di Porto gli successe Giovanni, che il 29 luglio 1103 sottoscrisse una lettera di papa Pasquale II.
Fonti e Bibl.: Vita Paschalis papae II, in Vitae nonnullorum pontificum Romanorum a Nicolao Aragonie S.R.E. cardinalis conscriptae, in L.A. Muratori, Rer. Ital. Script., III, 2, Mediolani 1734, p. 355; Urbanus II, Epistolae et privilegia, in J.-P. Migne, Patr. Lat., CLI, coll. 399 s.; Paschalis II, Epistolae et privilegia, ibid., CLXIII, coll. 42 s.; G.D. Mansi, Sacrorum conciliorum nova et amplissima collectio, XX, Venetiis 1775, coll. 979 s.; Albertus Aquensis (Alberto di Aquisgrana), Historia Hierosolymitana, Paris 1879, pp. 539-541, 545-549, 598; P. Jaffé, Regesta pontificum Romanorum, I-II, Lipsiae 1885-88, pp. 657, 676, 702, 706; Annali genovesi di Caffaro e dei suoi continuatori, I, a cura di L.T. Belgrano, in Fonti per la storia d’Italia [Medio Evo], 11, Roma 1890, pp. 5-13, 111-113, 120 s.; Le Liber pontificalis, a cura di L. Duchesne, II, Paris 1892, p. 296; Epistulae et chartae ad historiam primi belli sacri spectantes, a cura di H. Hagenmeyer, Innsbruck 1901, pp. 122-124; P.F. Kehr, Italia pontificia, VI, Berolini 1914, p. 314; Caffaro, La liberazione delle città d’Oriente, a cura di M. Montanari, Genova 2001, pp. 9, 21, 23, 70, 76, 83, 122; G. Palazzi, Fasti cardinalium…, Venetiis 1703, I, p. 109; F. Ughelli - N. Coleti, Italia sacra, I, Venetiis 1717, col. 125; L. Cardella, Memorie storiche de’ cardinali…, I, Roma 1793, p. 186; G. Cappelletti, Le chiese d’Italia, I, Venezia 1844, p. 507; Il registro della Curia arcivescovile di Genova, a cura di L.T. Belgrano, in Atti della Soc. ligure di storia patria, II (1862), 1, p. 207 n. 169; F. Cristofori, Storia dei cardinali…, Roma 1888, p. 10; H. Pahncke, Geschichte der Bischöfe Italiens deutscher Nation von 951-1264, I, 951-1004, Berlin 1913, p. 72 n. 5; O. Kares, Chronologie der Kardinalbischöfe im elften Jahrhundert, in Festschrift zur Jahrhundertfeier des Gymnasiums am Burgplatz in Essen, Essen 1924, p. 27; H.-W. Klewitz, Reformpapsttum und Kardinalkolleg, Darmstadt 1957, p. 121; J.G. Rowe, Paschal II and the relation between the spiritual and temporal powers in the Kingdom of Jerusalem, in Speculum, XXXII (1957), 3, p. 478; A. Becker, Papst Urban II., I, Stuttgart 1964, p. 108; H.E. Mayer, Das Pontifikale von Tyrus und die Krönung der lateinischen Könige von Jerusalem, in Dumbarton Oaks Papers, XXI (1967), p. 151; H. Hagenmeyer, Chronologie de la première croisade, 1094-1100, Hildesheim-New York 1973, pp. 329, 350, 361 s., 364; C. Servatius, Paschalis II., Stuttgart 1979, pp. 34, 68, 144; I.S. Robinson, The Papacy, 1073-1198. Continuity and innovation, Cambridge-New York 1990, pp. 62, 190, 351, 354 s., 357, 362; C.J. Marshall, The crusading motivation of the Italian City Republics in the Latin East, in Riv. di bizantinistica, I (1991), pp. 41-68; S. Runciman, Storia delle crociate, Torino 1993, pp. 343, 351 s.; J. Riley-Smith, The crusades: a history, London-New York 2005, pp. 64 s.; C. MacEvitt, The crusades and the christian world of the East: rough tolerance, Philadelphia 2007, p. 117; P.B. Gams, Series episcoporum Ecclesiae catholicae, Ratisbonae 1873-86, p. VIII; G. Moroni, Diz. di erudizione storico-ecclesiastica, XLIII, p. 317.