MORIS, Maurizio Mario
Generale di corpo d'armata, pioniere dell'aeronautica, nato a Parigi il 13 ottobre 1860 da famiglia piemontese. Tenente nel genio militare nel giugno 1883, si occupò presto di aerostatica; provvide con i suoi mezzi alla costruzione del primo aerostato militare italiano e alle prime ascensioni in pallone libero; nel 1896 fondò la sezione fotografica militare italiana. Nel 1904, posto al comando della brigata specialisti, creò il servizio radiotelegrafico da campo e indirizzò gli studî sperimentali verso la navigazione aerea mediante dirigibili, poiché dell'aeroplano si avevano allora notizie incerte e contraddittorie. Anche in questo tempo dovette spesso ricorrere ai suoi mezzi personali per procedere a costruzioni sperimentali: l'illuminato intervento del re gli permise poi di fondare e sviluppare il cantiere di Vigna di Valle (Bracciano) per la costruzione dei dirigibili.
Avuta notizia dei primi risultati ottenuti dai fratelli Wright, si recò in Francia, volò con Wilbur Wright raggiungendo la quota di cento metri (ciò che costituì allora un primato); con i mezzi suoi, con quelli fornitigli da alcuni benemeriti e con piccoli sussidî dei ministeri della Marina e della Guerra, concluse un contratto in virtù del quale il Wright si obbligò a cedere il suo aeroplano e a venire, nella primavera del 1909, a Roma per istruire nel pilotaggio due ufficiali italiani: ebbe così inizio l'aviazione militare italiana sul campo di Centocelle dal M. intanto predisposto. Egli organizzò subito dopo il primo battaglione aviatori in Torino e iniziò la costruzione di alcuni aeroporti, che sono tuttora in attività. Solo nel 1914 poté attuare, in vista della guerra imminente, un vasto programma aviatorio connesso con l'affermarsi dell'industria delle costruzioni aeronautiche.
Nel gennaio 1916, chiamato alla fronte, ebbe successivamente i comandi del genio del I corpo d'armata, della 6ª (Altipiani), della 4ª e infine dell'8ª armata. Condusse a termine, in questo periodo, la famosa strada del Grappa e ne organizzò, nell'ottobre e novembre 1917, il sistema difensivo; nell'ottobre 1918 predispose i mezzi per il passaggio del Piave nel momento risolutivo della guerra: per questa azione fu promosso tenente generale per merito di guerra.
Chiamato nuovamente, nel dopoguerra, alla direzione generale dell'aeronautica, non volle partecipare alla liquidazione dell'arma cui aveva dedicato tanta attività, e si ritirò a vita privata.