MAURIZIO Ermanno conte di Sassonia
Nato nel 1696 a Gotzlar di Sassonia, morto a Chambord il 30 novembre 1750. Figlio dell'elettore di Sassonia, che fu poi re di Polonia sotto il nome di Augusto II, e della contessa Aurora di Königsmark, ebbe una rude educazione militare e grande passione per gli esercizî violenti. Già nel 1708 si trovava all'assedio di Tournay, alle dipendenze del conte di Schulenburg, e per poco non vi rimase ucciso. Nel 1711 partecipò alla campagna di Pomerania dove ricevette il comando di un reggimento, distinguendosi alla battaglia di Sadelbusch. Dedito a vita dissipata, fu costretto dalla madre a sposare la ricca Anna Vittoria di Loeben, dalla quale finì poi col separarsi. Nel 1720, dopo avere difeso dai pericoli della guena civile il trono di Augusto II di Polonia, tornò in Francia dove ottenne il grado di maresciallo di campo. Durante gli ozî del tempo di pace studiò a fondo la tattica e la difesa delle piazzeforti, pur non tralasciando le avventure galanti e il giuoco. Nel 1725 tornò in Polonia chiamatovi dal duca di Curlandia, Ferdinando di Kettler, il cui trono era minacciato dai Polacchi; assediato nel castello di Mitau si difese con una tenacia e un valore ammirevoli, ma finì col dovere tornare in Francia per mancanza di mezzi. Morto suo padre, re di Polonia, combatté agli ordini della Francia contro gli Austro-Prussiani che volevano annullare l'elezione di Stanislao Leszczyński e all'assedio di Philippsburg fu nominato luogotenente generale (1734). Sei anni dopo, alla morte di Carlo VI, andò in Boemia agli ordini del maresciallo di Belle-Isle, e in tutta la campagna fu l'unico che rivelasse energia e determinatezza.
Nel novembre 1741 conquistò Praga in un memorabile assalto. Nel 1743 comandò la spedizione francese a favore dello spodestato Carlo Edoardo d'Inghilterra, mandata a vuoto da una violenta tempesta. Il 26 marzo 1744, re Luigi XV lo nominò maresciallo di Francia. In quello stesso anno comandò con perizia e valore l'armata delle Fiandre, che difese nonostante le precarie condizioni di salute. L'11 maggio 1745 vinse la battaglia di Fontenoy. Come ricompensa fu nominato governatore dell'Alsazia e castellano di Chambord. Nel 1746 conquistò Namur, Raocoux, Lovanio, Malines, Charleroi e infine Berg-op-Zoom, fatto d'arme che pose fine gloriosa alla sua lunga carriera militare. Ritiratosi a Chambord vi trascorse il resto della sua esistenza.
Le tumultuose vicende militari e politiche non gl'impedirono una intensa attività imellettuale. Benché abituato a scrivere con una pessima ortografia, pubblicò, nei periodi d'ozio le Rêveries militaires (L'Aia 1731), opera in cinque volumi che contiene una vasta relazione di tutto quanto egli ebbe campo di osservare in Francia, sui costumi, la forma di governo, l'esercito, ecc. Interessanti le considerazioni sulla tattica militare e sulle modifiche che egli avrebbe voluto introdurvi. Gli è anche attribuito un Traité des légions (4ª ed., Parigi-L'Aia 1757) nonché numerose lettere e memorie. Federico II fu suo ammiratore e lo giudicò uno dei più grandi generali d'Europa. Amato dai proprî soldati, ai quali cercò sempre di risparmiare non necessarî sacrifici di vite, dotato di alta intelligenza e valorosissimo, si rivelò fra i più apprezzati condottieri di eserciti; le sue opere lo collocano fra i meglio ispirati scrittori di questioni guerresche, delle quali seppe avere sempre larga visione e comprensione.