BARRICELLI, Maurizio
Figlio di Michelangelo, avvocato, nacque a Benevento il 17 luglio 1874; iniziò gli studi nella città natale sotto la guida di Achille VianeW, della scuola di PosilEpo, e completò la preparazione a Napoli nell'Accademia di belle arti con Filippo Palizzi e Domenico Morelli. Fu impressionista e divisionista e partecipò attivamente alla vita artistica del tempo sia come pittore sia come giomalista. Fondò La parola degli artisti,periodico pubblicato negli anni 1906-1907, che ebbe come collaboratori G. A. Sartorio, E. Biondi, A. Dall'Oca Bianca, M. Rava, ecc.; collaborò a Il Carroccio,periodico che era espressione dei frequentatori della "Terza saletta del caffè Aragno" (a Roma), che lo ebbe fra i membri più assidui; fu critico d'arte del quotidiano romano Italia.Del 1898-99 è il suo libro L'Arte moderna e l'ambiente in Italia (Roma, Sallustiana). Appartenne al gruppo dei "XXV della campagna romana" ed al movimento della "Secessione". Diciassettenne, aveva partecipato come garibaldino alla guerra greco-turca con Ricciotti Garibaldi, combattendo nella battaglia di Domokòs; più che quarantenne, fu nuovamente volontario nella prima guerra mondiale, dove servì fra gli alpini e poi, in seguito a grave ferita, nella sezione cinematografica dell'esercito. Riprese dai cieli di Verdun le prime cinematografie aeree di guerra. Pluridecorato, egli divenne il primo segretario generale (1919-1931) dell'Istituto del Nastro azzurro fra decorati al valor militare.
Coltivò anche gli studi scientifici e brevettò non poche invenzioni nel campo della riproduzione foto-cinematografica. Morì a Roma il 14 apr. 1931.
Un suo libro di carattere scientifico con prefazione biografica del figlio Michelangelo (Il Nuovo Universo)vide la luce postumo (Roma-Foligrio 1932). Fra le sue opere pittoriche, si ricordano: Al di là della morte,esposto alla IV Esposiz. internazionale della città di Venezia del 1901; Le tenebre (Esposiz. internaz. di belle arti in Roma, 1904); Le rovine (ibid.); Alla luce,tela di grandi dimensioni che ha per oggetto un parto e che suscitò non poche polemiche; Michelangelo (la cupola di S. Pietro vista dall'agro romano), che fu acquistato dallo zar Nicola II; I pagliai,esposto nel 1909 all'esposiz. intem. di Roma ed acquistato dalla Galleria naz. d'arte moderna di Roma; Bambini al bagno (1920), che riassume le qualità della sua pittura. Affrescò la Loggia dei mercanti della galleria Colonna, già palazzo della Banca Italiana di Sconto, in Roma. Numerosi i suoi pastelli di soggetto bellico e di paesaggio (cinquanta - Svizzera e campagna romana - furono esposti alla Società degli acquarellisti nella Casina dell'orologio a villa Borghese [1910] ed in varie personali italiane ed estere). Al Museo del Sannio in Benevento sono conservati un Paesaggio norvegese del 1912 ed un busto in bronzo di Pietro De Caro.
Bibl.: L. Càllari, Storia dell'arte contemporanea italiana,Roma 1909, pp. 279 s.; G. Marangoni, All'esposiz. di Roma la mostra degli "Indipendenti".in Natura ed Arte,XL, 2 (1910), p. 461; V. PiCa, L'arte mondiale a Roma nel igir, Bergamo 1911, pp. 394, CLVI; A. Nosari, La terza saletta d'Aragno,Roma 1928, pp. 112, 137, 147 C passim; S.De Luca, Arti belle ed artisti in Benevento...,Benevento 1933, pp. 18-21; M. Rotili, L'arte nel Sannio,Benevento 1952, pp. 169, M; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon,IL p. 533; H. Vollmer, Künstler-Lexikon des XX. Jiahrhs, I, P. iis.