Regista cinematografico (Helsinki 1883 - Stoccolma 1928). Attore di teatro, debuttò come regista cinematografico nel 1912; autore di commedie brillanti e sofisticate come Kärlek och journalistik ("Amore e giornalismo", 1916), Thomas Graals bäasta film ("Il miglior film di Thomas Graal", 1919), Erotikon (Verso la felicità, 1920), ha firmato i suoi capolavori con Herr Arnes pengar (Il tesoro di Arne, 1919) e Gösta Berlings saga (La leggenda di Gösta Berling, o I cavalieri di Ekebù, 1924). Regista dotato di straordinaria sensibilità plastica e pittorica, attento alla psicologia dei personaggi come alle suggestioni del paesaggio nordico, capace di arricchire il linguaggio cinematografico con inventive soluzioni narrative e sintattiche, S. è con V. Sjöström il padre della cinematografia svedese e uno degli autori principali del cinema muto. Trasferitosi negli USA, non riuscì ad integrarsi nel sistema produttivo delle grandi case cinematografiche (majors): dopo aver diretto per la Paramount Hôtel Imperial (L'ultimo addio, 1926) e The woman on trial (1927), fu allontanato dalla regia del film The street of sin (1928, terminato da J. von Sternberg); deluso, tornò in Svezia, dove morì poco dopo. A S. si deve anche la scoperta di G. Garbo, che lo seguì, con maggior fortuna, negli USA.