Matematico (Maligny, Yonne, 1878 - Parigi 1973), prof. prima all'univ. di Rennes e di Poitiers (1909) quindi (1919) a quella di Strasburgo, infine (1929-49) alla Faculté des sciences e all'École normale supérieure di Parigi; membro di numerose accademie. Sulla base dei risultati ottenuti da V. Volterra e dal suo maestro J. Hadamard nel calcolo funzionale, fondò (insieme con l'americano H. Moore) una nuova branca dell'analisi, l'analisi generale, nella quale le variabili indipendenti non sono più numeri, come nell'analisi ordinaria, ma enti variabili di natura assolutamente generica (numeri, funzioni, enti geometrici, ecc.), generalizzando la nozione di limite, di punto limite, di differenziale, ecc. Tali studî portarono il F. a istituire una teoria assiomatica degli spazî (spazî astratti), e una loro classificazione, che costituisce ormai un capitolo fondamentale della matematica moderna. La produzione scientifica di F. è ricchissima, e comprende anche ricerche di calcolo delle probabilità. Fra le opere: Les espaces abstraites et leur théorie considérée comme introduction à l'analyse générale (1928); Recherches théoriques modernes sur la théorie des probabilités, (2 voll. 1937-38); Pages choisies d'analyse générale (1953).