DE WULF, Maurice
Storico della filosofia, nato a Poperinghe (Belgio) il 6 aprile 1887, morto ivi il 23 dicembre 1947. Frequentò l'università di Lovanio e seguì le lezioni di D. Mercier indirizzandosi verso gli studî di filosofia medievale. Divenuto professore a Lovanio e quindi decano di quella facoltà di lettere e filosofia, dal 1911 al 1929 diresse la Revue néoscolastique de philosophie.
Dopo essersi occupato di Enrico di Gand (Études sur Henri de Gand, Lovanio-Parigi 1895), di s. Tommaso, del problema degli universali, affrontò, anche su di un piano metodologico, il problema della filosofia scolastica, del suo significato, del suo possibile valore metastorico e della sua reviviscenza anche al di là dei limiti storici del Medioevo: Qu'est-ce que la philosophie scolastique? Les notions fausses et incomplètes, in Revue néoscolastique de philosophie, V, 2-3 (1898). Così nella sua opera maggiore, l'Histoire de la philosophie médiévale (i ed., Lovanio-Parigi-Bruxelles 1900; 6ª ed. Lovanio-Parigi 1934-36, 2 voll; il vol. 3°; ivi 1947, fino al Cusano; trad. ital. 2ª ed., Firenze 1944-45) il D. W. affacciava le sue tesi sull'esistenza di una filosofia medievale distinta dalla teologia (che, comunque, forniva, per le sue dispute, l'occasione di precisazioni), sulla necessità di riconoscere come filosofia scolastica la filosofia comune (communis sententia) dei pensatori del Medioevo, e di cui il tomismo rappresentava la migliore espressione. Questa posizione di "filosofia al di sopra delle filosofie" veniva confermata nelle successive edizioni dell'Histoire e permetteva di indicare la filosofia neo-scolastica come il fine cui tende il progressivo evolversi di ogni scienza che sia realmente tale. In un campo più specifico di storia della filosofia medievale, il De Wulf si occupò dei filosofi belgi in Histoire de la philosophie en Belgique (Bruxelles-Parigi 1910) e promosse la raccolta dei Philosophes belges.
Bibl.: Notizie bibliografiche e valutazione della sua opera, in Hommage à M. le prof. Maurice de Wulf, in Revue néoscolastique de philosophie, XXXVI (1934), pp. 1-66.