MAUBEUGE (A. T., 32-33-34)
Città della Francia settentrionale, capoluogo di cantone nel dipartimento del Nord, con 24.221 ab. (1931; 21.173 nel 1926). È posta sulle due rive della Sambre, e fu a lungo piazzaforte di guerra di I classe.
È sede di sottoprefettura e di tribunale di prima istanza; ha scuole primarie e secondarie. Notevole è l'attività industriale, data da officine metallurgiche, alti forni, fonderie, stabilimenti di costruzioni meccaniche, fabbriche di carta, stamperie, ecc. Per le comunicazioni è servita dalle importanti linee del Nord, che uniscono Parigi a Bruxelles e a Berlino.
Storia. - Formatasi attorno a un'abbazia, fondata nel sec. VII, la citd che faceva parte della contea di Hainault ebbe la sua carta statutaria nel sec. XIII, quando già vi si erano sviluppati notevolmente il commercio e l'industria. La sua storia da allora è soprattutto contrassegnata dalle gravi traversie subite, per la sua posizione, nei periodi di guerra: fu infatti presa e saccheggiata più volte dai re di Francia, da Luigi XI a Enrico II, a Luigi XIII: fu acquisita definitivamente alla Francia da Luigi XIV, con la pace di Nimega (1678); e fu allora fortificata dal Vauban, con sette forti e cioè: Hautmont, Bourdiau, Cerfontaine, Boussois, Sarts, Leveau e Greveau, dislocati sulle alture attorno a Maubeuge così da poter dominare tutto il terreno circostante. A complemento del sistema fortificatorio furono costruite le batterie esterne di Rocq. Salemagne e del villaggio di Louvrais. Fu nuovamente assediata nel 1793 e nel 1814 dal duca di Saissonia-Weimar.
Nel periodo precedente alla guerra mondiale la regione fra la Mosa e l'Escaut, che aveva a uno dei vertici appunto Maubeuge, era considerata come teatro di eventuali operazioni in caso di una invasione tedesca della Francia attraverso il Belgio. Di qui l'importanza assegnata a Maubeuge anche perché questa veniva a sbarrare la ferrovia che collega direttamente Parigi a Liegi per Saint-Quentin, e perché poteva servire quale appoggio d'ala unitamente alle fortificazioni di Lilla e Reims del fronte difensivo Verdun-Belfort.
Riconosciutosi che la sua potenza difensiva era alquanto limitata, nel 1912 s'intrapresero lavori di miglioramento; tuttavia nel 1914, all'apertura delle ostilità, su 12 gruppi di opere, 6 erano ancora sprovvisti di cupole e di ogni altro genere di corazzature e mancavano pure di adatti ricoveri blindati; gli altri erano appena in grado di resistere alle artiglierie di medio calibro, e insufficientemente ai proiettili carichi di alti esplosivi. Data la sua funzione, conseguente al piano offensivo dei Tedeschi, all'atto della mobilitazione Maubeuge ebbe una guarnigione di 30.000 uomini e un armamento di 335 bocche da fuoco. Ma la sua resistenza, a causa della natura delle opere, dell'incompleto armamento e dei potenti mezzi d'attacco dell'invasore fu di appena 15 giorni.
Il 24 luglio 1914 in seguito allo spostamento della quinta armata francese la piazza di Maubeuge rimase isolata; il suo comandante, generale Fournier, l'aveva già messa in assetto di difesa. Il compito di espugnare la piazza fu affidato al generale Zwehl, comandante del VII corpo d'armata di riserva, il quale disponeva di due divisioni e mezza, di due reggimenti del genio, due di cavalleria, più 16 batterie di medio e grosso calibro e sei di grossissimo. Oltre la metà della fanteria apparteneva all'esercito permanente. Le munizioni erano e si mantennero scarse. Il generale Zwehl investì interamente la piazza, lasciando due reggimenti di fanteria, due di cavalleria sulle fronti ovest e sud e concentrò i mezzi d'attacco sulla fronte est a cavallo della Sambre.
A nord della Sambre il 29 agosto fu aperto il fuoco contro i forti e contro la città: i Francesi risposero vivacemente e il 1° settembre attaccarono sulle due rive della Sambre, ma senza sufficiente preparazione d'artiglieria; furono perciò respinti con gravi perdite (1000 uomini per 6 battaglioni). Il 2 settembre incominciò il fuoco delle batterie a sud della Sambre. Gli aerei tedeschi segnalarono che i forti erano danneggiati; che l'unica opera corazzata da 155 era stata distrutta e che gravi esplosioni si erano verificate anche in città. Il 4 la fanteria tedesca riuscì a trincerarsi a 500 m. dai forti, debolmente contrastata dall'artiglieria, e il 5 riuscì ad occupare senza incontrare grande resistenza, il forte di Salemagne. Il mattino successivo innalzarono bandiera bianca anche i due forti di Boussois e di Rocq a nord e a sud della Sambre. Il generale Zwehl, sebbene difettassero le munizioni, intimò allora la resa che avvenne il giorno 7, dopo che i Tedeschi ebbero occupato quasi tutti i forti a nord della ferrovia, sgombrati dai difensori perché sconvolti dal tiro delle artiglierie e delle bombarde. Il presidio fu prigioniero di guerra. Solo 1900 uomini riuscirono ad attraversare la sottile linea d'investimento e a congiungersi con l'esercito francese. I Tedeschi ebbero 1100 fra morti e feriti. Importa rilevare che il presidio avrebbe potuto sfuggire alla cattura attaccando i due reggimenti di fanteria e i 5 squadroni che accerchiavano la piazza a O. e a S. occupando una fronte di oltre 30 km.
Sin dal 1913 il Consiglio superiore di guerra francese aveva dichiarato che Maubeuge doveva considerarsi un semplice punto d'appoggio di un'armata che avesse dovuto operare nelle vicinanze. E del resto la relazione francese ha ragione di notare che Maubeuge aveva vincolato circa tre divisioni tedesche, le quali mancarono alla Marna. Ma sta di fatto che l'episodio dimostrò chiaramente come una piazza non convenientemente sistemata e con armamento antiquato non possa resistere alle moderne artiglierie. Sono ora allo studio provvedimenti intesi a migliorare tutte le opere fortificatorie sulla base degli ammaestramenti della guerra mondiale.
Bibl.: H. Zwehl, Maubeuge, Aisne-Verdun, Berlino 1921; Archivio di stato germanico, La guerra mondiale, III, trad. it., Roma 1928 (vi è anche riassunta la relazione ufficiale francese).