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MATTOIDI

di Ernesto Lugaro - Enciclopedia Italiana (1934)
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MATTOIDI

Ernesto Lugaro

. Con questo epiteto si sogliono indicare certi individui che, pur potendo vivere liberamente nella società, presentano tali note di eccentricità, di bizzarria nel modo di pensare, nei sentimenti e negli atti, da farli considerare quali mezzo matti. In realtà queste note sono d'indole patologica.

I mattoidi sono in gran parte ammalati di ciclotimia lieve, d'ipomania cronica, di malumore costituzionale, di schizofrenia mite. Assai numerosi e caratteristici sono i mattoidi per lieve deficienza intellettuale con spiccata tendenza ai delirî paranoici: a questa categoria appartengono molti propagandisti fanatici d'idee strambe, altri che si credono genî incompresi, dediti a scoperte e invenzioni del genere della quadratura del circolo, del moto perpetuo, della cabala del lotto, a elucubrazioni pseudofilosofiche bizzarre, esuberanti di simboli, di allusioni, d'ipotesi vaghe, a progetti di riforma politica, sociale, religiosa, puerilmente privi d'ogni praticità. Questi mattoidi colpiscono soprattutto per la sproporzione evidente fra la scarsa levatura del loro intelletto e l'altezza del compito che si prefiggono, come pure per la sicumera che li fa vivere, fieri e contenti, tra beffe e lodi canzonatorie. Non è però raro il caso di mattoidi intraprendenti e fortunati, che riescono a formarsi una schiera di seguaci e a imporsi per qualche tempo all'opinione pubblica.

Vocabolario
mattòide
mattoide mattòide agg. e s. m. e f. [comp. di matto1 e -oide]. – Persona dal comportamento eccentrico e bizzarro; nell’uso com., per lo più in tono scherz.: figurarsi! non mi voglio compromettere con quel m.! (Rovetta).
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