Nome umanistico (lat. Matthias Flacius; detto anche Matthias Flacius Illiricus) del riformatore e storico croato Mattija Franković o Vlačić (Albona 1520 - Francoforte 1575). Francescano, fu inviato a studiare in Germania, ove diventò fedelissimo discepolo di Lutero; si oppose pertanto all'interim d'Augusta, sostenendo (contro gli adiaforisti) che nulla è indifferente quando si tratti di fede o vi sia scandalo, e che quindi non è indifferente adottare o no usi romani non implicanti dogmi. Lottò anche per la fedeltà alla dottrina strettamente luterana della giustificazione e a quella del servo arbitrio (contro G. Major, contro Osiandro, contro i sinergisti). Così, per l'avversione mostratagli da Melantone e per le continue dispute intollerantemente suscitate, fu continuamente espulso dalle città dove insegnava. Dalla sua passione apologetica antiromana proviene il suo interesse per la storia ("historia est fundamentum doctrinae", nella Clavis Scripturae sacrae, 1567), che si manifestò nel Catalogus testium veritatis qui ante nostram aetatem reclamarunt papae (1556) e nell'ideazione e direzione della celebre opera nota con il nome di Centurie di Magdeburgo. L'interesse protestante per la purior doctrina lo condusse anche a considerare la storia delle idee.