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CAPPONI, Mattia

di Giorgio Ciucci - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 19 (1976)
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CAPPONI, Mattia

Giorgio Ciucci

Nacque il 2 ag. 1720 a Cupramontana nelle Marche. Studiò a Roma, ma svolse la sua attività di architetto principalmente a Cupramontana e a Iesi. Il primo lavoro che gli viene attribuito è la sopraelevazione della parrocchiale di S. Pietro a Iesi (1570), ma è più probabile che egli fosse collaboratore di Gaetano Fammilume nella esecuzione della sopraelevazione, della facciata e della doppia scalinata della chiesa. I primi lavori nei quali compare il nome del C. sono la parrocchiale di Poggio San Marcello, il palazzo municipale dello stesso paese, la chiesa parrocchiale di Monte Roberto, tutti iniziati nel 1765.

L'attività del C. si inquadra nel più generale contesto dell'architettura minore delle Marche nella seconda metà del sec. XVIII; in un ambiente cioè che, nel pieno dell'influenza del Vanvitelli, registra il passaggio fra il gusto del tardo barocco romano e l'interesse per il recupero di una semplicità classica; il C. esprime, con la sua professionalità, queste nuove istanze, pur rimanendo ancorato ad un linguaggio tradizionale, inteso come momento positivo e stabile. Lontano quindi dalle problematiche che si vanno esplicitando e che diverranno patrimonio degli architetti dell'illuminismo.

La figura del C. si distingue non solo per la sua attività di architetto, ma anche per il ruolo tecnico che gli viene affidato: un ruolo che riflette lo sviluppo dell'attività edilizia nelle Marche nel corso del sec. XVIII, rara eccezione nella stagnante economia pontificia.

Nel 1775 il C. divenne ingegnere municipale di Iesi e, dopo il 1780, eseguì in prevalenza lavori idraulici e di riadattamento di strade. La sua attività come architetto continuò tuttavia, anche se in maniera più limitata; dopo il 1780 ricevette incarichi per una serie di progetti, non sempre eseguiti, di ville, palazzi privati e organismi pubblici, come il palazzo per Marcantonio Bandini a Macerata (1785), o il palazzo comunale di Appignano (1790). A partire dal 1792 si moltiplicarono gli incarichi tecnici affidatigli dall'amministrazione di Iesi. Negli ultimi anni della sua vita egli non costruì quasi più nulla. Morì a Iesi il 9 giugno 1803.

Opere principali: chiesa parrocchiale di Castelbellino (1767-87); rifacimento della chiesa e del monastero (rimasto incompiuto) di S. Lorenzo dei monaci camaldolesi di Cupramontana (1770-87); orfanotrofio femminile a Iesi (1771-75); restauro del palazzo comunale di Iesi (1773), i cui lavori vengono interrotti nel 1774 dopo il consolidamento dei portici; palazzo comunale di Cupramontana (iniziato nel 1777); ampliamento della parrocchiale di Castelplanio (progetto del 1780, eseguito solo nel 1878); porta di città a Montecarotto (1782); palazzo Magagnini nella piazza del Teatro di Iesi (1787); chiesa e parrocchiale di S. Lucia per i canonici della cattedrale di Iesi (1789 c.); cappella della Madonna delle Grazie a Iesi (1793). Inoltre il C. costruì alcune case private a Cupramontana e a Iesi, e lavorò all'ospedale di Loreto.

Nipote e allievo del C. fu Paolo Isidoro, nato il 27 apr. 1755 a Cupramontana, la cui attività si svolse prima in stretta relazione con quella dello zio. I primi progetti riguardano edifici nei centri minori intorno a Iesi, ma col tempo egli si specializzò in opere pubbliche assegnategli su commissioni municipali. Restauri di ponti, lavori idraulici per il funzionamento dei mulini e una numerosa serie di perizie testimoniano la sua maggiore fama di tecnico, soprattutto a partire dal 1790. I lavori di architettura da lui eseguiti sono pochi, e di carattere prevalentemente tecnico, come restauri e trasformazioni di edifici. Dopo la Repubblica cisalpina, il comune di Iesi gli affidò il compito di ricomporre l'amministrazione pubblica. Fra gli ultimi suoi lavori vi è la villa del seminario di Iesi, costruita fino al secondo piano fra il 1800 e il 1801, e terminata nel 1857 oltre cinquanta anni dopo la morte dell'architetto, avvenuta a Iesi il 30 giugno 1803.

Fra i primi progetti di Paolo Isidoro, i più interessanti sono il disegno per il palazzo del municipio di Monte Cassiano (1783), che verrà eseguito più tardi, il progetto del convento degli agostiniani a Monte Milone (1784) e la casa Franciolini a Iesi (1789). I lavori più importanti sono la trasformazione a teatro dell'antico palazzo priorale di Cupramontana (1791) e la casa Menicucci, sempre a Cupramontana (1791), il restauro di casa Petrini (1794) e l'arco posto a oriente della città di Cupramontana (1796).

Bibl.: G. Annibaldi, Mattia e Paolo Isidoro Capponi architetti di Cupramontana, Iesi 1878.

Vedi anche
facciata Il prospetto esterno di un fabbricato, corrispondente a ciascuno dei lati del suo perimetro. Si intende come muro di facciata la semplice caratteristica strutturale, mentre assume valore architettonico la sua più articolata connotazione formale: in particolare quella della facciata principale, su cui ... portico Ambiente al pianoterra, del quale almeno un lato è costituito da una teoria di colonne o di pilastri e caratterizzato da aperture a regolare distanza; può essere elemento decorativo nella facciata o nel fianco di palazzi, oppure area di passeggio o di riparo lungo le vie, intorno a cortili, piazze, mercati ... lingue veicolari Le lingue usate per la comunicazione, e soprattutto per l’insegnamento e per attività tecniche e scientifiche, tra persone di lingua materna diversa. edificio edifìcio In generale, qualsiasi costruzione immobile realizzata dall'uomo. Specificando l'uso, il carattere, lo scopo cui è destinato: edificio di abitazione, casa per una e più spesso per più famiglie; edificio sacro, quello destinato al culto o comunque legato all'esercizio di pratiche religiose; edificio ...
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Vocabolario
mattìa
mattia mattìa s. f. [der. di matto1], non com. – Mattezza, sia nel suo sign. astratto: Loda l’ingegno, loda la mattia (Giusti); sia in quello concreto: dire, fare mattie.
matto¹
matto1 matto1 agg. e s. m. (f. -a) [forse lat. tardo mattus, matus «ubriaco»]. – 1. a. ant. Stupido, stolto: così m. come egli è, senza alcuna cagione è ... fuori d’ogni misura geloso di me (Boccaccio). Privo di discernimento: Uomini siate,...
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