LANG, Matthäus
Nato nel 1468 in Augusta da una famiglia borghese che, nobilitata nel 1498, prese il cognome di von Wellenburg, studiò lettere e giurisprudenza e, dottore nel 1490, entrò alla corte di Federico III. Segretario di Massimiliano, dal quale ebbe, oltre a molte prebende, il vescovato di Gurk (1501), ne guadagnò la piena fiducia in modo da diventare potentissimo. Ambasciatore imperiale a Roma, nel 1500, fu poi ambasciatore presso Luigi XII ed ebbe gran parte nella conclusione della lega di Cambrai e nella convocazione del concilio scismatico di Pisa. Venuto in Italia nel 1511 a trattare della pace, fu deriso dai raffinati umanisti come "barbaro" e fatto segno a sconce beffe e a intrighi disonesti. Ma esteriormente il "bello et biondo" "Gurgense", l'"alter ego" dell'imperatore, era onorato oltre misura; ebbe azione efficace nel congresso di Mantova; da Giulio II, che l'aveva creato cardinale "in pectore" fin dal 10 marzo 1511, fu ricevuto in Roma come sovrano e, conchiuso l'accordo fra il papa e l'imperatore, fu pubblicato cardinale (24 novembre 1512). Nella terza sessione del Concilio lateranense (3 dicembre 1512) prestò obbedienza a nome di Massimiliano, dal quale il 12 luglio 1513 ebbe la nomina a incaricato d'affari in Italia; il 9 dicembre fu accolto come cardinale in concistoro; ma venne a noia per l'incomportabile arroganza, e non riuscì a ottenere l'ufficio di legato perpetuo in Germania. Ritornato di là dalle Alpi nel 1514, fu partecipe della legazione del cardinale Gaetano in Germania per la crociata (1518) e, alla testa della legazione di Carlo d'Asburgo per l'elezione imperiale, cooperò a questa efficacemente. Da Carlo V e da Ferdinando ebbe pure incarichi rilevanti, ma non tenne presso di loro l'altissimo posto di un tempo. Coadiutore (1512) e poi arcivescovo e principe di Salisburgo (1519), si dimostrò fin dal 1518 avverso alla rivoluzione religiosa, e anche più alle sue ripercussioni sociali, pure promovendo la riforma del clero e aspirando alla pace religiosa, per la quale trattò nel 1530 ad Augusta con Melantone. Morì a Salisburgo il 30 marzo 1540.
Bibl.: A. Schopf, Ein Diplomat Kaiser Maximilians, Matthäus Lang, Vienna 1882; W. Hauthaler, Kardinal M. L. und die religiös-soziale Bewegung seiner Zeit (1517-40), Salisburgo 1896; H. Widmann, Zur Beurteilung des Salzburger Erzbischofs M. L., in Mitth. d. Gesellsch. f. Salzburger Landeskunde, LV (1915); cfr. anche H. Widmann, Geschichte Salzburgs, II e III, Gotha 1909-13; L. Pastor, Storia dei papi, III-V, Roma 1912-14, passim. Sulla dimora del L. in Italia, A. Luzio, Isabella d'Este, in Arch. stor. lomb., s. 3ª, XV (1901); s. 4ª, VI (1906); XVII e XVIII (1912), passim.