RICCI, Matteo
Nato a Macerata, il 6 dicembre 1826, morto ivi il 18 febbraio 1896; genero di Massimo d'Azeglio. Sempre attese agli studî senza nulla approfondirvi, sia che traducesse le storie d'Erodoto e alcun libro d'Aristotele, sia che presentasse uomini da lui conosciuti o altre più o meno importanti figure; ma, come giovò con quelle versioni alla media cultura, perché, pur cadendovi in errori d'interpretazione, seppe scriverle con una certa scioltezza, così, e più, fece opera utile fornendo notizie biografiche e letterarie con assennatezza ed equità. I Ritratti e profili politici e letterari (Firenze 1888) conservano perciò una qualche curiosità. Aggiunse ai Ricordi del suocero un rapido sommario dei casi di lui dopo il 1846, cui le pagine autobiografiche si fermano. Fu accademico della Crusca e senatore.
Bibl.: R. Fornaciari, Elogio di M. R., in Atti della R. Acc. della Crusca, Firenze 1901.