MATTEO da Bascio
Francescano e riformatore dell'ordine dei frati minori. Nacque verso il 1495 a Bascio, piccolo villaggio sull'Appennino nella diocesi di Montefeltro. Al principio del 1525, egli viveva nel convento di Monte Falcone, dei frati osservanti delle Marche di Ancona. Preso dal desiderio d'imitare perfettamente S. Francesco, una notte partì dal suo convento, si recò a Roma dove si celebrava l'anno santo e vi ottenne da Clemente VII, solo a viva voce, il privilegio personale di vestire un abito ruvido e stretto, con un cappuccio aguzzo cucito all'abito (donde il nome di "cappuccini" ai suoi seguaci), di predicare dovunque, solo o con un compagno, e di osservare la regola alla lettera, specialmente la rigorosa povertà (febbraio-marzo 1525).
Matteo cominciò subito il suo apostolato, protetto contro i rigori dei suoi superiori dalla nipote di Clemente VII, Caterina Cybo, duchessa di Camerino. Il suo esempio attirò altri frati zelanti a uscire dalle file degli osservanti ricorrendo direttamente al papa. Così fece Ludovico da Fossombrone, che, consigliato dal beato Paolo Giustiniani e raccomandato dalla Cybo, ottenne il 3 luglio 1528 l'approvazione canonica della riforma cappuccina.
Al primo capitolo della nuova diramazione francescana, celebrato in Albacina nel 1529, Matteo da Bascio venne eletto vicario generale. Ma egli non aveva avuto mai il disegno d'istituire una congregazione religiosa; le sue mire erano puramente personali, come anche la concessione ottenuta da Clemente VII. Perciò, dopo pochi mesi, si dimise dalla carica riprendendo la sua predicazione.
Quando si avvide che l'organizzazione della congregazione cappuccina richiedeva dai suoi membri un minimo di stabilità, egli si servì del suo privilegio pontificio di predicatore ambulante e tornò presso gli osservanti. Nel 1537 Matteo accompagnò Ottavio Farnese in Germania, ed esercitò il suo ministero presso le truppe di Carlo V, nella guerra contro Giovanni Federico duca di Sassonia e Filippo langravio di Assia. Egli assistette alla vittoria delle truppe cattoliche a Mühlberg, e fu tra i primi che passarono l'Elba (24 aprile 1547). Tornato in Italia, morì a Venezia il 7 agosto 1552, in fama di santità e fu sepolto in San Francesco della Vigna.
Bibl.: Z. Boverius, Annales Ordinis Minorum Cappuccinorum, I, Lione 1632; G. M. da Monte Rotondo, Gli inizi dell'ordine cappuccino e della Provincia Romana, Roma 1910; L. Pastor, Storia dei papi, IV, Roma 1912, p. 590; G. da Villafranca, P. M. da B. e P. Paolo da Chioggia, Chioggia 1913; E. d'Alençon, De primordiis Ordinis Fratrum Min. Cap., 1525-1534, Comment. hist., Roma 1921; Analecta Ord. Min. Cap., XLVI (1930), p. 44 segg.