MATTEO d'Acquasparta
Cardinale e canonista famoso, nato ad Acquasparta (Todi) intorno alla metà del sec. XIII, morto a Roma il 28 o 29 agosto 1302. Francescano, studiò nell'università di Parigi e percorse nel proprio ordine e nella Chiesa una brillante carriera, giungendo fino ad essere eletto generale dell'ordine a Montpellier nel 1287, e cardinale prete di S. Lorenzo in Damaso nel 1288, promosso poi a cardinale vescovo di Porto e S. Rufina e gran penitenziere della Chiesa. Espertissimo nel diritto canonico e politico consumato, ebbe un posto eminente nel S. Collegio durante il pontificato di Bonifacio VIII, che lo inviò legato in Romagna nel 1297-98 per ridurre Cesena, Forlì, Faenza, Imola all'obbedienza della Chiesa; e a Firenze nel 1300-01 per comporre la pace tra i Bianchi e i Neri. Ma, palesemente incline a favorire i Neri, non poté venire a capo della resistenza dei Bianchi, e, minacciato perfino di morte, dovette abbandonare la città su cui lanciò la scomunica e l'interdetto. Dante gli rimproverò, come generale dell'ordine francescano, d'aver tollerato il rilassamento della regola di S. Francesco interpretata rigoristicamente da Ubertino da Casale, capo della tendenza degli Spirituali (Par., XII, 124). Fu sepolto in Roma nella Chiesa dell'Aracoeli.