CERDONIS, Matteo
Le notizie biografiche su questo tipografa austriaco sono scarsissime. Nacque a Windisch-Graez, nella Stiria meridionale, presumibilmente verso la fine della prima metà del sec. XV.
Non sembra che egli abbia esercitato la sua arte al di fuori del periodo 1482-1487, il solo in cui ne possiamo seguire l'attività. Nel corso di quei cinque anni stampò a Padova più di quaranta opere. Un numero così alto di pubblicazioni si deve probabilmente spiegare con la natura della produzione del C., che comprendeva soprattutto opuscoli e trattati di breve respiro. Tra di essi un nucleo consistente è composto da operette di argomento medico e giuridico di uso corrente nell'ateneo patavino; tra gli autori spiccano i nomi di P. Bagellardi, G. G. Cane, Gentile da Foligno, B. Montagnana, R. Passeggeri. Il resto della produzione del C. è diviso tra poesie e orazioni d'occasione, trattati teologico-filosofici, opere divulgative di medicina, astronomia, matematica.
Le caratteristiche tecniche dell'officina del C. sono estremamente semplici: egli usò costantemente caratteri gotici (tipo 90 Proctor), piuttosto simili a quelli adoperati negli anni 1480-81 a Venezia da Rinaldo da Nimega. All'interno del tipo usato, nel breve arco di tempo che racchiude la produzione del C., le differenze sono scarsissime: la più rilevante è data dalla forma della x, che dal marzo 1485 presenta una coda verticale in precedenza assente. Anche le capitali ornate sono inizialmente esemplate su quelle di Rinaldo da Nimega, mentre per il solo libro illustrato di lui stampato, la Chiromantia, il C.si avvalse dei legni utilizzati qualche tempo prima da Erhard Ratdolt per stampare la stessa opera a Venezia. A questo tipografo il C. probabilmente si ispirò anche per i modelli delle capitali floreali, di tipo piuttosto rozzo e in tre diverse dimensioni (mm 30 ×24, 24 × 24, 13 × 13), di cui fece uso a partire dal dicembre 1482.
La maggior parte delle opere uscite dalla tipografia del C. recano nel colophon il suo nome, preceduto usualmente dal titolo di magister.
L'elenco che segue comprende sia le pubblicazioni in cui compare l'indicazione dell'officina, di solito accompagnata dalla data di stampa, sia quelle (oltre una decina) che vengono attribuite al C. sulla base della somiglianza dei caratteri.
1482:7 febbraio, Abraham ben-Ezra, De luminaribus et diebus criticis; 15 marzo, Giovanni Giacomo Cane, De tabellionibus; 13 maggio, Rolandino Passeggeri, Flos testamentorum; 29 maggio, Bianco Ceruti, Declamationes; agosto-settembre, un volume unico composto di tre parti: Alberto di Sassonia, De proportionibus (15 agosto), Biagio Pelacani, Quaestiones super tractatus de latitudinibus formarum Nicolai Oresme (12 settembre), Nicolas Oresme, De latitudinibus formarum (25settembre); 21 agosto, Ludus Pythagorae; 29 agosto, Armand de Bellevue, Expositio super Thomae de Aquino libellum de ente et essentia; 30 agosto, Nicola vescovo di Modruš, Oratio in funere Petri cardinalis Sancti Sixti; 4dicembre, Pseudo-Cicerone, Synonyma.
1483: 22 febbraio, Prosdocimo de Beldemandis, Algorhithmus; 2marzo, Leonardo Bruni, De studiis et litteris; 12 luglio, Gilles de Corbeil, De urinis; 12 dicembre, Gasparino Barzizza, Exempla exordiorum; inoltre, senza indicazione di mese e di giorno: Ippocrate, Libellus de esse aegrorum; Pseudo-Cicerone, De proprietatibus terminorum; Simone da Lesina, Esposizione dell'orazione domenicale.
1484: gennaio (senza indicazione di giorno), Gilles de Corbeil, De pulsibus; 20 luglio, Alberto di Sassonia, De proportionibus; inoltre, senza indicazione di mese e di giorno: s. Agostino, Sermones de vita clericorum; Chiromantia; Mondino de Liucci, Anatomia.
1485: 24 marzo, Giovanni Giacomo Cane, Summa Institutionum Iustiniani versibus conscripta; inoltre, senza indicazione di mese e di giorno: Giovanni Giacomo Cane, De modo studendi in utroque iure.
1486: 18 febbraio, Nicolas Oresme, De latitudinibus formarum e Biagio Pelacani, Quaestiones super tractatus de latitudinibus formarum Nicolai Oresme; 26 ottobre, s. Tommaso, De unitate intellectus contra Averroem; inoltre, senza indicazione di mese e di giorno: Gentile da Foligno, Quaestiones de prolongatione febris compositae, de actuatione medicinarum et de ptisi.
1487: 17 febbraio, Bartolomeo Montagnana, De urinarum iudiciis; 23 marzo, Isaac Beimiram, De particularibus diaetis; 31marzo, Alberto di Sassonia, De proportionibus; 10 novembre, Paolo Bagellardi, De infantium aegritudinibus et remediis; 18dicembre, Pietro da Abano, De venenis; inoltre, senza indicazione di mese e di giorno: Giovanni Derrames, De conditionibus medicinarum solutivarum carmen.
Non recano alcuna data le seguenti opere: Argumentum belli inter Venetos ducemque Ferrariensem exorti causas exponens; Articuli Parisiis condemnati; Giovanni Giacomo Cane e Antonio Orsato, Orationes in adventu Petri Barotii episcopi Patavini; Francesco Filelfo, Invectiva in Georgium Merulam; Gentile da Foligno, De proportionibus medicinarum; Francesco Negri, Carmina pro epithalamio Sigismundi archiducis; Enea Silvio Piccolomini, Epistola iuveni non esse negandum amorem dicens, Epistola de remedio amoris, Historia de duobus amantibus Euryalo et Lucretia; Pietro da Ravenna, Carmina; Raffaele Regio, Panegyricus in laudem eloquentiae; Silvestro da Prierio, Trialogo chiamato Philamore; Tractatus de vino et eius proprietate; Giovanni Vorrillong, Repertorium quod alio nomine dicitur "Vade mecum" vel collectarium non opinionis Scoti, sed opinionum in Scoto nullatenus signatarum.
Bibl.: L'unica fonte di notizie sul C. sono le sue stampe e, conseguentemente, i vari repertori dedicati agli incunaboli: L. Hain, Repertorium bibliographicum, I, 1, nn. *12, 22, 100, *103, 180, 584, *585, 1574, 1641, *1797, 1878, *1995, *1996, 2245, *2682, 2753; I, 2, nn. †4322, *4324, 4328, *4330, *4331, *4889, †4972, *4974, 5351, 5352, *5368, *6095, *7569; II,1, nn. 8924, *8925, *9267, 11553, *11636, *11774, *11855, *12096; II,2, nn. 12546, *12965, *13625, *13696, *13808, 16102; D. Reichling, Appendices ad Hainii-Copingeri Repert. bibliographicum, I, pp. 1 n. 3, 8 n. 33, 85 n. 180, 99 n. 2245; II, pp. 51 n. 557, 113 n. 22, 118 n. 1641; IV, pp. 98 n. 100, 105 n. 584 (1), 124 n. 1878, 138 s. n. 2753, 195 nn. 5351, 5352; V, pp. 62 n. 1614, 151 n. 8924, 198 n. 11553; VI, pp. 37 n. 1787, 111 n. 12546, 178 n. 6562; Catal. of books printed in the XVth Century now in the British Museum, V, London 1924, pp. 252, 284; VII, ibid. 1935, pp. XLIV, 919-925, tav. LXXV*; K.Haebler, Die deutschen Buchdrucker des XV. Jahrhunderts im Auslande, München 1924, pp. 110, 162, 290; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, I, nn. 112, 268, 269, 787-789; II, nn. 2326, 2505, 2709; III, nn. 2921, 3167, 3690, 3799; V, n. 5623; VI, nn. 5975, 5977, 5978, 5982, 6519, 6635, 7030, 7032; VII, n. 8252; K. Burger, The printers and publishers of the XV. Century with lists of their works, Berlin 1926, p. 376; W. A. Copinger, Supplement to Hain's Repertorium bibliographicum, Berlin 1926, I,nn. 100, 584, 1878, 2753, 5351, *7569, 11553, *12096, *13625; II,1, nn. 211, 707, 2652, 2653; II, 2, nn. 5964, 6562; Addenda, n. 180; T. Accurti, Editiones saeculi XV pleraeque bibliographis ignotae, Florentiae 1930, p. 88 n. 170; D. Fava, Manuale degli incunabuli, Milmo 1939, pp. 81 s.; M. Sander, Le livre à figures italien depuis 1467 jusqu'à 1530, Milan 1942, I, n. 1937; II,nn. 3466, 5507; III, Addenda, n. 250; Indice gener. degli incunaboli delle Biblioteche d'Italia, I, nn. 4, 55, 56, 245-247, 859, 915, 1043, 1147, 1413, 1442, 2209; II,nn. 2406-2409, 2712, 2767, 2979, 3405; III,nn. 4209, 4210, 4782, 5399; IV,nn. 6701, 6852, 6907, 7029, 7030, 7240, 7605, 7664, 7758, 8316; V, nn. 9007, 9546, 13073. Cfr. anche D. Marzi, Giovanni Gutenberg e l'Italia, in La Bibliofilia, II (1900), p. 122; Id., I tipografi tedeschi in Italia durante il sec. XV, in Festschrift zum fünfhundertjährigen Geburtstag von Johann Gutenberg, Mainz 1900, p. 445; Monumenta typographica, in La Bibliofilia, II(1900), p. 322 n. 390.