Patriota e scrittore (Coperchia, Salerno, 1765 - Napoli 1821); militante dell'ala giacobina, partecipò alla congiura napoletana del 1794 e dovette perciò riparare in Francia. Arruolatosi nell'armata d'Italia, nel 1796 ebbe parte notevole nei moti di Alba, fondò a Milano le Effemeridi repubblicane e pubblicò varî scritti, propugnando un'Italia unita, e una specie di Santa Alleanza fra le nazioni libere. Fondò poi (1797) il Giornale dei patriotti d'Italia; allontanato per le sue posizioni e inviato agente della Cisalpina presso la Repubblica Batava, preparò lavori sulla vita economica e sulla storia dei Paesi Bassi; tornato a Napoli (1808), egli pubblicò dei Pensieri sull'istruzione (1809) miranti a una riforma scolastica che nel 1812, preposto alla direzione dell'istruzione pubblica napoletana, poté tradurre in atto. Conservò la carica sotto i Borboni; la rivoluzione del 1820 lo portò al parlamento, di cui fu anche presidente.