MATITA (fr. crayon; sp. lápiz; ted. Bleistift; ingl. pencil)
Cilindretto di grafite o di materia colorata, racchiuso in una guaina di legno, usato per scrivere o per disegnare. Fu introdotto dopo la scoperta delle miniere di grafite del Cumberland (1565) e sostituì i cosiddetti "stili", verghette costituite da una miscela di piombo e stagno, in uso precedentemente. Oggi è oggetto di grande produzione nei maggiori paesi industriali. In Italia, alcune fabbriche con oltre 500 operai provvedono a circa tre quarti del consumo nazionale, calcolato in 10-12 milioni di lire annue.
Fabbricazione. - La fabbricazione delle matite comprende: la preparazione della parte scrivente detta mina, la lavorazione del legno e il montaggio, la verniciatura e la finitura.
Preparazione della mina. - Varia secondo che si voglia ottenere: mina nera fissa, mina copiativa o mina colorata.
La mina nera fissa si fabbrica in 17 gradazioni di durezza, per il tipo finissimo da disegno, e in 5 gradazioni per il tipo comune. La gradazione è determinata attraverso la formula d'impasto, la temperatura di cottura e la formula della miscela d'ingrasso. Il materiale di partenza per la preparazione della mina è una miscela di grafite e argilla, alla quale viene aggiunta un' emulsione di grassi e gomme adesive. La pasta così ottenuta viene passata alla macinazione e alla calandratura allo scopo di ottenere un impasto perfettamente omogeneo, e quindi trafilata con presse idrauliche ad alta potenza (fig. 1).
La mina risultante viene distesa su assicelle e sottoposta a un periodo di lenta stagionatura, quindi tagliata nelle lunghezze stabilite (da cm. 12 a 25 all'incirca), messa in cassette refrattarie e cotta in forno apposito a 800° circa. Dopo cottura, essa è ingrassata con miscele di cere vebetali e animali, così da acquistare morbidezza e scorrevolezza, quindi passata alla cernita per la selezione.
La mina copiativa è ottenuta da impasto di coloranti sintetici basici con talco ventilato finissimo, gomma adragante di Anatolia e Persia e sali d'acido stearico e oleico, il tutto calandrato abbondantemente per ottenere una perfetta omogeneità, trafilato essiccando a circa 40°, quindi ingrassato con cere e olî emulsionabili. Risulta eliminata, per questa mina, l'operazione della cottura.
La mina colorata è ottenuta come la mina copiativa, soltanto che ai coloranti sintetici basici sono sostituiti coloranti minerali (cromati, ferricianuri, ecc.) e l'ingrassatura viene fatta nel primo impasto.
Lavorazione del legno e montaggio. - I legnami di partenza per la fabbricazione delle matite sono generalmente il cedro rosso d'America (Florida, Tennessee) per i tipi finissimi, il legno incenso e il ginepro (California), o il legno ontano e il tiglio (produzione locale), questi ultimi ingrassati e colorati artificialmente in autoclave, per i tipi medî e comuni. Il legname usato viene squadrato in assicelle di varie misure e sottoposto a stagionatura. Le assicelle vengono quindi scanalate (fig. 2) con macchine automatiche e spalmate nella parte scanalata con uno strato di colla mediante macchine incollatrici. Si passa poi al montaggio. Su un'assicella si adagia la mina che si ricopre con l'altra assicella. Le assicelle contenenti la mina sono poi passate ai torchietti e ivi tenute per almeno 48 ore, così da raggiungere la maggiore adesione. Segue l'intestatura, cioè l'uniformizzazione delle assicelle alla lunghezza voluta, quindi la sagomatura (fig. 3) per l'ottenimento di matite tonde, esagonali, ottagonali, ecc., e la lisciatura.
Verniciatura. - Si eflettua con diversi sistemi, di cui il più moderno è quello alla nitrocellulosa, che viene fatto con macchine automatiche (fig. 4). Le matite passano dalla tramoggia a una cassetta contenente la vernice, quindi cadono su un nastro trasportatore e attraversano un forno riscaldato a 40-50°, dove la vernice viene asciugata. L'operazione si ripete otto o dieci volte, finché si ottiene una verniciatura omogenea.
Finitura. - Le matite si timbrano con punzoni d'acciaio, quindi si selezionano in 1ª scelta, 2ª scelta e scarto e s'inscatolano.