Matilde di Hackeborn
Mistica benedettina (Helfta, Sassonia, 1240 circa-1300 circa); entrò ancora bambina nel convento di Rodersdorf dov'era già suora una sua sorella maggiore, Geltrude, che poco dopo divenne badessa della comunità. Trasferito il monastero a Helfta (1258), M. diresse la scuola e il coro, che per lei rappresentava il miglior mezzo per elevare preghiere a Dio, e fra le sue alunne fu s. Geltrude la Grande.
Le sue esperienze mistiche furono raccolte dalle sue consorelle in un libro che dapprima fu da M. disapprovato, poi, per ispirazione divina, da lei stessa rivisto e, per suo suggerimento, intitolato Liber specialis gratiae; quest'opera ebbe immediatamente vastissima diffusione. M. morì in concetto di santità; non venne tuttavia mai canonizzata, per quanto il suo culto fosse conservato in numerosi monasteri benedettini.
M. costituisce la più valida alternativa a Matilde di Canossa, qualora si rifiuti l'identificazione della Matelda dantesca (Pg XXVIII 40 ss.) con la contessa toscana. Alcune vaghe rassomiglianze strutturali fra il suo libro e il Purgatorio dantesco, nonché la sua fama di santità e la vita da lei condotta attrassero l'attenzione di numerosi dantisti, primo fra tutti il Lubin, che considerarono M. l'ideale guida di D. nel Paradiso terrestre.
Bibl. - A. Lubin, La Matelda di D., Graz 1860. Per tutta la questione e i relativi riferimenti bibliografici, v. MATELDA.