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Matilde di Canossa

di Simonetta Saffiotti Bernardi - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Matilde di Canossa

Simonetta Saffiotti Bernardi

Figlia terzogenita di Bonifacio III di Toscana, discendente dalla casa marchionale degli Attoni, e di Beatrice di Lorena.

Nacque nel 1046; dopo la morte del padre (1052) e dei fratelli maggiori, raccolse nelle sue mani i vastissimi possessi della famiglia che comprendevano la marca di Lombardia-Emilia e la Tuscia, nonché beni in Lorena. Sposò in prime nozze Goffredo di Lorena, figlio del suo patrigno Goffredo il Barbuto, ma il matrimonio presto fallì anche sul piano politico; infatti, mentre Goffredo si alleava al partito imperiale, la casa di Canossa era per tradizione la principale sostenitrice della politica papale. Grande influenza ebbe su M. la personalità e l'opera riformatrice di Gregorio VII che si giovò della contessa di Toscana come della più valida e fedele alleata.

L'impegno politico a fianco del papa rese difficile la situazione di M. sia nei confronti dell'imperatore, sia nei confronti dei suoi stessi sudditi: infatti questi ultimi approfittavano dei contrasti fra la contessa e il suo signore feudale per avanzare pretese autonomistiche; è da notare tuttavia che Firenze rimase costantemente fedele a Matilde. I rapporti con il sovrano andarono gradualmente peggiorando, per quanto M. all'inizio cercasse di mantenere una posizione di compromesso nei confronti di Enrico: in tale prospettiva si può considerare il perdono del papa all'imperatore avvenuto nel castello di Canossa (1077). Questo accordo fra papa e imperatore tuttavia fu un palliativo che giovò principalmente a quest'ultimo, dandogli la possibilità di ristabilire le sue forze per poi colpire ancor più decisamente Gregorio, il quale nella contesa restò di fatto soccombente. La contessa fu fedele fino all'ultimo al pontefice impegnando nella lotta, allorché non fu più in grado di disporre dei suoi beni feudali, anche i possessi personali.

Dopo la morte di Gregorio VII M. continuò a sostenere il partito papale, e a tal fine appoggiò la ribellione di Corrado, figlio primogenito di Enrico IV e, per consolidare ancor più la coalizione antimperiale, sposò, oramai in età non più giovanile (1089), Guelfo di Baviera. Questo matrimonio, tuttavia, fallì come il precedente, sia sul piano personale che su quello politico; infatti ben presto Guelfo si accostò al partito imperiale, mentre la contessa andava concentrando i suoi interessi soprattutto sulla politica italiana: a tale epoca (1099) risale l'adozione da parte di M. del conte Guido Guerra II dei conti Guidi: non si sa bene a quale scopo fu fatta quest'adozione, dato che il patrimonio della contessa era già stato promesso alla Chiesa; dopo il 1108 in ogni modo l'adozione non risulta più dai documenti. Con l'avvento al trono di Enrico V (1111) i rapporti tra questo e la Chiesa, e di conseguenza con la contessa, si appianarono, ed ella finì la sua vita dedita a opere di beneficenza, particolarmente in favore di enti religiosi; morì il 24 luglio 1115.

Concordemente i più antichi commentatori hanno riconosciuto in M. la Matelda che accompagna D. nel Paradiso terrestre (cfr. Pg XXVIII 40 ss.). Ma in seguito si levarono precise eccezioni a tale identificazione, basate soprattutto sull'incompatibilità fra gl'ideali imperiali di D. e l'attività in favore della Chiesa svolta dalla contessa, nonché sull'età di questa all'epoca della morte, incompatibile con la rappresentazione di Matelda. Si veda, peraltro, per il complesso problema dell'identificazione di questo personaggio, la voce MATELDA.

Bibl. - Un accurato ed esauriente ritratto di M., bene inquadrato nella situazione toscana dell'epoca, si ha in Davidsohn, Storia I 294-570 e passim; II I, passim; opere più recenti sono indicate alla voce M. di C. di F. Cognasso, in Enciclopedia Cattolica VII, Città del Vaticano 1952. Per la bibliografia relativa all'identificazione di M. con Matelda si veda alla voce Matelda.

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