MATIDIA (Matidia, Mattidia, Matidia Augusta)
1°. - Figlia di Marciana e nipote di Traiano, nacque non più tardi del 68 e morì nel dicembre del 119. Ebbe due figlie, Vibia Matidia e Sabina, la minore delle quali divenne moglie di Adriano. Ricevette onori e dediche sotto il principato di Traiano e particolarmente sotto quello di Adriano. Ebbe il titolo di Augusta nel 112. Adriano ne recitò la laudatio funebris e la consacrò diva.
Ai fini della identificazione iconografica di M. scarso valore presentano le due serie monetali di Adriano - la prima anteriore al 119 e l'altra immediatamente successiva sulle quali compare un tipo scarsamente differenziato da quello impiegato per la serie di Marciana. A migliori risultati si è giunti sulla base delle associazioni dei ritratti delle principesse imperiali. Così si è riconosciuta M. nella statua della Loggia dei Lanzi a Firenze, accanto a quella della madre Marciana. La replica migliore del tipo è al Louvre (n. 1196). Tutte sono di età adrianea e presumibilmente anche il prototipo potrebbe porsi in tale epoca. Rispetto alle altre donne della famiglia traianea M. ha lineamenti meno decisi e ingentiliti da un'aria vagamente romantica, non interamente attribuibile al gusto artistico dell'epoca. L'acconciatura è particolarmente raffinata con i capelli rialzati sulla fronte in un sistema di diademi ad intreccio e in uno stretto paniere di trecce sovrapposte sulla sommità del cranio. Il busto nel museo di Napoli n. 6032, da Baia, noto inoltre da un certo numero di copie scadenti, offre un secondo tipo iconografico con la stessa acconciatura arricchita da un velo posteriore. Si è giudicato un ritratto molto probabilmente postumo. In quanto alla serie di repliche raggruppabili intorno alla grande testa nel Museo dei Conservatori, Galleria n. 75 e attribuite o a Marciana o a M. nel primo anno del principato adrianeo, permane il dubbio sulla identità del personaggio, avendo questo ritratto lineamenti in comune con entrambe le donne e persino con Plotina. In un'altra serie di repliche, legate alla testa rimaneggiata su busto moderno nel Museo Capitolino, Sala Imperatori n. 29 e al ritratto di Newby Hall, il Wegner ha supposto un tipo giovanile di Matidia. Di recente queste sono state riportate con valide ragioni ad un originale rappresentante Marciana intorno al 103-105. Un ritratto di M. intorno a questo tempo potrebbe invece riconoscersi in una bella testa di Aquileia della quale esiste una replica alquanto irrigidita nel Museo Capitolino. Una statua con sembianze giovanili di M., assimilata a Cerere, proviene dall'agorà di Afrodisiade (Istanbul, Museo, n. 504). L'acconciatura è tardo-flavia, così come quella di Plotina-Hera rinvenuta insieme. La datazione è al primo classicismo traianeo.
Bibl.: H. Cohen, Monn. Emp., II, pp. 101-103; J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 2, pp. 100-105; G. Herzog-Hauser, in Pauly-Wissowa, XIV, 1930, cc. 2199-2202, s. v., n. i; P. L. Strack, Röm. Reichsprägung des zweiten Jahrhunderts, I, p. 41; II, p. 39 e p. 68; M. Wegner, in Arch. Anz., 1938, c. 295 ss.; R. West, Röm. Porträt-Plastik, II, Monaco 1941, p. 80 s.; M. Wegner, Hadrian, Berlino 1956, pp. 80-83 e 123-125 (catal.); recensione di H. von Heintze, in Gymnasium, 65, 1958, p. 477 s.; U. Hausmann, Bildnisse zweier junger Römerinnen in Fiesole, in Jahrbuch, LXXIV, 1959, pp. 185 ss.; 190 ss.