MATHURĀ
(muttra, XXIV, p. 171). − Città capoluogo di distretto nello stato dell'Uttar Pradeś (India), situata sulla riva destra della Yamunā, importante centro di pellegrinaggio perché mitico luogo natale del dio Kṛṣṇa, di cui molti siti richiamano le gesta. La città riveste la massima importanza dal punto di vista archeologico e storico-artistico, specie per quanto riguarda i periodi śaka e kuṣāṇa (1° secolo a.C. - 3° secolo d.C.).
Già nel secolo scorso le ricerche antiquarie furono particolarmente intense, ed enorme il numero dei reperti, in specie sculture e iscrizioni, che vennero disordinatamente alla luce e andarono a formare le collezioni, oltre che del locale museo, dei musei di Lakhnan e Calcutta specialmente. Le difficoltà e le contingenze della ricerca storico-antiquaria e archeologica hanno contribuito, dalla metà del secolo scorso ai nostri giorni, alla scomparsa di decine e decine di eminenze archeologiche urbane ed extraurbane. Soltanto a partire dagli anni Sessanta è stato possibile contenere, se non eliminare, i guasti al patrimonio archeologico e, per mezzo degli scavi regolari (benché limitati) condotti in diversi punti della città e degli scavi tedeschi di Sonkh, a 30 km di distanza, ottenere sequenze ben più sicure che un tempo.
Tra gli scavi del passato, molto numerosi, segnaliamo quelli del Kaṭrā Mound, che rivelarono l'esistenza di un insediamento monastico buddhista; quelli di Kaṅkālī Ṭīlā, dove erano gli importanti resti di due templi e di uno stūpa jaina; e infine quelli di Māṭ, oltre Yamunā. In quest'ultimo sito, scavato nel 1910, vennero alla luce le fondazioni di un tempio absidato (?), probabilmente shivaita, nel cui recinto si conservavano le statue acefale degli imperatori kuṣāṇa Vima Kadphises e Kaniṣka e il piedistallo iscritto di quella di Huviska (1°-2° secolo d.C.). Letture del sito risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta portarono alla sua errata interpretazione come tempio in cui i sovrani kuṣāṇa ricevevano un non meglio definito culto dinastico.
Gli scavi degli anni Settanta in città hanno permesso d'individuare le antiche fortificazioni urbane in argilla risalenti al 3° secolo a.C. e riprese e ingrandite in epoca śaka-kuṣāṇa, di portare alla luce una vasca monumentale a Kaṅkālī Ṭīlā e di affrontare lo studio della ceramica, la cui produzione più antica (6°-5° secolo a.C.) consente interessanti confronti con i materiali protostorici. A Sonkh lo scopo principale è stato di definire una sequenza cronologica, senza trascurare, specie per il primo periodo storico, l'indagine in areale. La sequenza, che va dall'800 a.C. al 16°-17° secolo, è stata suddivisa in otto periodi, ai più antichi dei quali qui si accenna.
Il periodo i è caratterizzato da ceramica grigia e nera ingobbiata associata a buche di palo (ovvero a capanne formanti un abitato), a oggetti culturali e a materiali in ferro (punte di freccia). Il periodo ii va dal 4° al 2° secolo a.C., cioè dall'epoca pre-Maurya agli Śuṅga. Si distingue per la tipica ceramica nera polita settentrionale (NBPW), per strutture in argilla e per un cospicuo corpus di materiale votivo in terracotta. Il periodo iii corrisponde a livelli indagati con particolare attenzione, che hanno dato informazioni sulla cronologia della locale dinastia dei Mitra (fine 2°-fine 1° secolo a.C.). Si osserva una regolare pianificazione urbana, che prevede abitazioni in mattoni cotti costruite attorno a un cortile interno. Il periodo iv corrisponde all'occupazione degli Śaka, e il periodo v a quello Kuṣāṇa (fine 1° secolo a.C.-3° secolo d.C.). La caratteristica ceramica rossa, stampata con vari simboli specie in epoca Kuṣāṇa, si accompagna a figurine di terracotta, a piscine votive in terracotta con la rappresentazione di dèe madri, sigilli, ecc. È un'epoca d'intensa urbanizzazione, e le strutture di alcune insulae sono ben documentate. Nell'abitato è venuto alla luce un piccolo tempio absidato Kuṣāṇa, soggetto a continui rimaneggiamenti, delle cui finalità culturali nulla sappiamo. Un secondo tempio absidato si trova fuori del centro abitato; a esso si riferiscono due fasi culturali, la seconda delle quali riferibile al culto dei Nāga (serpenti). Va ricordato in particolare, tra il materiale iconografico, un elemento scolpito del toraṇa o portale d'accesso al tempio, oggi perduto, rappresentante una scena di devozione e omaggio resa al Nāgarāja, o re dei Nāga.
La parte fondamentale svolta da M. nella formazione dell'India che ancor oggi conosciamo appare sempre più chiara e decisiva. Materiali iconografici visnuiti e buddhisti, scolpiti nella tipica arenaria rossa picchiettata di macchioline biancastre proveniente dalle cave di Sikri, venivano esportate in tutto il Nord del subcontinente già nel 1° secolo a.C. A quell'epoca risalgono anche numerosi liṅga, che documentano la diffusione dei culti shivaiti nella città e nel suo territorio.
Bibl.: A M. sono connesse problematiche a cui fa riferimento buona parte della letteratura archeologica, storica e storico-religiosa dell'India. Ci limitiamo a segnalare: F.S. Growse, Mathurā: a district memoir, Allahabad 1883 (3a ed. rivista); V.A. Smith, The Jain Stūpa and other antiquities of Mathurā, in Archaeological Survey of India Imperial Series, 20, ivi 1901; J. Ph. Vogel, Archaelogical Museum at Mathura, ivi 1910; Id., Explorations at Mathurā, in Archaeological Survey of India Annual Reports 1911-12, pp. 120-33; Id., La sculpture de Mathurā = Ars Asiatica, 15, Parigi e Bruxelles 1930; V.S. Agrawala, Buddha and Bodhisattva images in Mathurā Museum, in Journal of the U.P. Historical Society, 19 (1948), pp. 43-98; Id., A catalogue of the images of Brahmā, Vishṇu, and Śiva, in Mathurā Museum, ibid., 22 (1949), pp. 102-210; Id., Jain Tīrthaṅkaras and other miscellaneous figures in Mathurā Museum, ibid., 23 (1950), pp. 35-147; H. Lüders, Mathurā Inscriptions, Gottinga 1961; H. Härtel, Die Kuṣāṇa-Horizonte in Hügel von Sonkh (Mathura), in Indologen-Tagung 1971, Wiesbaden 1973, pp. 1-24; Id., Some results of the excavations at Sonkh, in German Scholars on India, 2 voll., Nuova Delhi 1976, ii, pp. 69-99; G. Verardi, The Kuṣāṇa Emperors as Cakravartins. Dynastic art and cults in India and Central Asia: history of a theory, clarifications and refutations, in East and West, 33 (1983), pp. 225-94; R.C. Sharma, Buddhist art of Mathurā, Delhi 1984; G. Kreisel, Die Śiva-Bildwerke der Mathurā-Kunst. Ein Beitrag zur frühindischen Ikonographie, Stoccarda 1986; Mathurā. The cultural heritage, a cura di D.M. Srinivasan, Nuova Delhi 1989; H. Härtel, Excavations at Sonkh. 2500 years of a town in Mathura District, Berlino 1993. A questi titoli va aggiunto il Bullettin of Archaeology and Museums in Uttar Pradesh (dal 1968).