ERMENGAU, Matfre
Poeta provenzale di Béziers, vissuto nella seconda metà del sec. XIII, e morto probabilmente poco dopo il 1322. Egli stesso si dice esperto nello studio delle leggi e dichiara d'avere iniziato il suo poema, Breviari d'Amor, nel 1288. Pare che negli ultimi anni entrasse nell'ordine dei frati minori.
Il poema - di circa 34.500 ottonarî - è una vasta enciclopedia con le più tipiche caratteristiche della mentalità e della cultura medievali. Tuttavia l'E. muove da un'esperienza essenzialmente trovadorica, che vuole inserire e giustificare entro la tradizione religiosa. L'opera è ispirata dal concetto che il mondo è emanazione dell'amore nelle sue infinite manifestazioni - rispetto a Dio, al prossimo, ai beni temporali, alla donna; e in questa allegoria, che si rifà a Dio, alla Trinità e alla Natura quale potenza creatrice, il poeta dispiega la sua materia teologica e morale, scientifica ed empirica, derivando dai testi più diversi con piatta faciloneria. L'ultima parte - che per il suo carattere assai profano e libertino è intitolata Perilhos tractat d'amor (dal verso 27.700 al 32.000 circa) - è un centone di passi poetici dei più noti trovatori, ordinati secondo una precettistica amorosa e pratica, che in parte è sua, ma in parte traduce la stilizzazione a cui era decaduta la lirica trovadorica. L'E. cita anche sé stesso, e di lui ci sono pervenute due canzoni intere, di tono insignificante.
Ediz.: Breviari d'Amor de M. E., a cura di G. Azaïs, Béziers-Parigi 1862-1881, voll. 2; per correzioni al testo v. A. Mussafia, Über die zwei Wiener Handschriften des Br., in Sitzungsber. Akad. Wissensch. di Vienna, XLVI (1864), pp. 407-49; cfr. J. Anglade, Fragment d'un ms. du Br., in Mélanges A. Thomas, Parigi 1927, p. 1 segg.; C. Brunel, Fragments de ms. du Br., in Romania, LVI (1930), pp. 236-252.
Bibl.: R. Weisse, Die Sprachformen M. E., in Zeitschr. für roman. Philologie, VII (1883), p. 390 segg.; P. Meyer, M. E., in Histoire littér. de la France, XXXII (1898), pp. 16-56; A. Parducci, Sul "Perilhos Tractat" di M. E., in Romania, LI (1925), pp. 1-31.