materia prima
Materiale fornito dallo sfruttamento delle risorse naturali e destinato a successive lavorazioni per la produzione di beni.
In base all’origine produttiva, le m. p. si ripartiscono in agricole (legno, fibre naturali, oli vegetali ecc.) e minerarie (ferro, zinco, rame, piombo, zolfo, sale, carbone, petrolio, gas combustibile ecc.); rispetto agli usi si distinguono m. p. alimentari e industriali; per quanto riguarda la possibilità di rinnovamento della produzione si hanno m. p. rinnovabili (prevalentemente di origine vegetale e animale, come grano, legno) e non rinnovabili (come i minerali combustibili). Si parla invece di m. p. seconde, in riferimento alla possibilità di riutilizzo degli scarti di lavorazione derivanti dalle trasformazioni produttive o dei materiali ricavabili dal riciclaggio e dal recupero dei rifiuti (vetro, plastica, carta ecc.): in quest’uso la m. p. seconda ha acquisito progressiva importanza in funzione delle esigenze di sostenibilità dei processi di produzione (risparmio energetico, di trasporti, ecc.), di risparmio delle risorse non rinnovabili del pianeta e di contenimento dei costi di produzione (in quanto il riuso delle m. p. seconde viene spesso realizzato direttamente all’interno degli stabilimenti produttivi).
Le classificazioni delle m. p. non energetiche più comunemente adottate in ambito internazionale prevedono, pur con varie differenziazioni, una distinzione in due grandi categorie: m. p. agricolo-alimentari e m. p. industriali. Le prime vengono suddivise in vari gruppi: cereali (tra cui frumento, mais, riso), semi oleosi e oli (tra cui semi e oli di soia, di palma, di colza ecc.), bevande tropicali (caffè, cacao, tè) e zucchero, carni, prodotti lattiero-caseari, tabacco. Le principali m. p. industriali vengono normalmente classificate in due grandi categorie: le m. p. agricolo-industriali e i minerali e metalli. Le prime, fra i prodotti più diffusi, comprendono: gomma naturale, cotone, lana, seta, juta, sisal, pelli, legno. Le seconde includono: minerali metalliferi e non (bauxite, minerali di rame, rocce fosfatiche), metalli ferrosi (tra cui ferro, ghisa e acciaio) e metalli non ferrosi (rame, piombo, zinco, alluminio, stagno e nickel), sottocategoria nella quale rientrano anche i metalli preziosi (oro, argento, platino, palladio), pur essendo talora considerati separatamente.
Le diverse categorie di m. p. e di prodotti presentano notevoli differenze in termini di distribuzione geografica di produzione e consumo. La m. p. è infatti oggetto di importanti scambi commerciali tra i Paesi ricchi di risorse naturali e i Paesi industrializzati che danno origine a complessi rapporti di interdipendenza tra le economie mondiali. In particolare le m. p. svolgono un ruolo specifico per lo sviluppo dei Paesi meno industrializzati che presentano un elevato grado di dipendenza dalle esportazioni di m. p., ma subiscono la non equa distribuzione dei profitti, l’eccesso di specializzazione nell’allocazione delle risorse e la sensibilità dei prezzi, situazioni che con la crescente globalizzazione si sono estremizzate.
L’intensivo utilizzo di alcune m. p. genera effetti ambientali negativi a catena: per es., la deforestazione (➔), connessa allo sfruttamento del legno, non solo distrugge le foreste, che, per quanto molto lentamente, sono risorse rinnovabili ma produce effetti negativi anche sull’atmosfera, cioè su un’altra risorsa naturale (➔ anche cambiamento climatico p).