MASTRO (fr. grand-livre; sp. libro mayor; ted. Hauptbuch; ingl. ledger)
E uno dei registri di contabilità, nel quale i fatti amministrativi che si svolgono nelle aziende vengono classificati nei conti riassuntivi ai quali essi si riferiscono; sta in contrapposizione ai registri di contabilità dove i fatti amministrativi vengono descritti cronologicamente (libro giornale). Sebbene non sia libro obbligatorio per legge, il mastro è tenuto dalla generalità delle aziende, ed è, collegato con il libro giornale, indispensabile per l'applicazione del metodo di scrittura della partita doppia comune.
Il mastro è sintetico, quando i conti in esso raccolti comprendono solamente le due colonne di dare e di avere, nelle quali sono ricordati i valori dei movimenti di aumento e di diminuzione dell'oggetto del conto (capitale, cassa, merci, ecc.); è analitico quando i conti, per solito a sezioni divise, contengono, tanto nella sezione di dare quanto in quella di avere, l'indicazione di altri dati (data, numero di riferimento all'articolo di giornale, indicazione del conto che rappresenta la contropartita di quello dove la scrittura si effettua, descrizione del fatto amministrativo e valore di conto).
Si supponga che un'azienda effettui il 25 maggio 1932 la vendita di lire 10.000 di grano: 5000 in contanti e 5000 a credito in conto corrente. Nel libro giornale l'operazione sarà registrata come nella tabella.
È evidente quindi come il mastro, accogliendo le scritture dei fatti amministrativi a seconda dell'oggetto cui si riferiscono, permetta, quando si voglia, di riassumere la situazione patrimoniale, elencando i saldi di ogni conto ossia la differenza tra il totale delle colonne del dare e il totale delle colonne dell'avere.
Non è però da ritenere che la forma tipica sopradescritta sia quella in uso in tutte le aziende. Non mancano esempi di conti di mastro nei quali figurino altre colonne complementari, destinate a mettere in evidenza dati che particolarmente interessano l'azienda. Colonne complementari più in uso, specie nei mastri sintetici, sono quelle che registrano movimenti in categorie di elementi patrimoniali o di spese e rendite che sono specie diverse dell'oggetto del conto. Si hanno così i sottoconti, come, ad es., in certe aziende bancarie dove il conto al portafoglio estero può contenere, tanto in dare quanto in avere, colonne speciali intestate alle singole categorie di divise forestiere; in aziende agrarie dove il conto esercizio è suddiviso in colonne intestate alle singole colture, e in generale nel conto alle spese e alle rendite suddiviso molto spesso nelle varie specie di oneri e di utili che concorrono a formarlo.
I conti sono generalmente raccolti in un registro chiamato il libro mastro dove, secondo l'ordine più corretto, vengono disposti, collocando prima il conto di capitale e i conti economici e poi i conti patrimoniali. Ma da qualche tempo, specie nelle aziende industriali e bancarie, si va diffondendo notevolmente l'uso del mastro a schede mobili, consistente in un vero e proprio schedario con tante schede quante sono i conti da accendere. Le schede, dovendo i conti essere a sezioni divise, sono piuttosto ampie e compilate secondo un tipo uniforme. Ogni scheda è contrassegnata da una lettera, che sta a rappresentare il gruppo di conti nel quale essa è compresa, e da un numero, che identifica il conto svolto nella scheda stessa. Quando essa è riempita viene tolta e sostituita con un'altra. Questo sistema ha, fra gli altri pregi evidenti di semplicità e di chiarezza, quello di facilitare la registrazione dei fatti amministrativi, perché la semplice indicazione della lettera e del numero che contrassegnano il conto da addebitare e da accreditare, apposta sul documento (lettera, fattura, estratto di conto corrente, ecc.) che sta a provare il fatto amministrativo, rappresenta la registrazione del fatto medesimo che gli uffici di ragioneria sviluppano poi sul libro giornale e sulle schede.
Il nome di mastro, oltre che al libro sopradescritto, viene esteso nelle aziende anche a quei registri, più propriamente chiamati partitarî, destinati a raccogliere classi speciali di conti. Così si hanno i mastri dei correntisti nelle banche, dei clienti e dei fornitori nelle aziende industriali, delle spese e delle rendite, ecc.