mastino
La fretta con cui uno dei diavoli del quinto cerchio si volse, dopo aver scaraventato nella pece l'anziano di Santa Zita, è paragonata a quella di un mastino sciolto che si slancia a seguitar lo furo (If XXI 44). Il m. è qui visto, dunque, nella sua qualità di cane da guardia, non diversamente che in Fiore LXIX 10, dove Amante attribuisce a Malabocca natura di mastino: / chi più 'l minaccia, più gli abbaierà.
Si allude invece alla ferocia dell'animale nell'uso metaforico di If XXVII 46, dove con 'l mastin vecchio e 'l nuovo da Verrucchio / che fecer di Montagna il mal governo si allude ai Malatesta (v. MALATESTA, MALATESTINO; MALATESTA da VERUCCHIO).