MASTABA (dall'arabo maṣṭabah "banco")
Nome dato dagli Egiziani moderni alla tomba di Šepseskôef a Saqqārah, Maṣṭabat el-fara‛ūn, creduta un colossale sedile di un faraone; esteso poi alle antiche sepolture a tronco di piramide.
La maggior parte sono in pietra, con un rivestimento in blocchi di calcare fino. In origine erano piene, salvo il pozzo di 3-30 m. che immetteva nella camera del sarcofago; su un angolo, a oriente, la falsaporta indicava l'entrata per il defunto e il luogo delle offerte; un nascondiglio conteneva la statua del defunto. Verso la IV dinastia venne riservata poi qui una cappella interna e nella V si sviluppa una serie di camere (sino a 31), sostenute da pilastri o da colonne, adibite sia per il culto sia per magazzini o concepite quale casa del morto. Le pareti si ricoprono di sculture policrome. Talvolta le mastabe hanno grandi proporzioni: 54 m. di lunghezza, 27 di larghezza, 12 di altezza. Furono elevate su un piano regolatore e per lo più intorno alla tomba del faraone.