MASSIMO (Magnus Maximus)
Generale spagnolo al servizio dell'impero sotto Valentiniano I e Graziano; usurpò la dignità imperiale in Occidente dal 383 al 388. Nato da umilissima famiglia, alla sua educazione e alla sua carriera militare provvide il padre dell'imperatore Teodosio suo conterraneo e forse suo parente. Partecipò a guerre in Britannia e in Mauritania, e alla repressione della rivolta di Firmo. Da Graziano gli fu affidato il comando delle truppe che combattevano in Britannia contro i Pitti e gli Scoti e ivi M. fu acclamato Augusto dai soldati (383). Passò subito in Gallia, dove Graziano si era alienato il favore dell'esercito: alcune scaramucce presso Parigi furono favorevoli all'usurpatore: Graziano si diede alla fuga, fu raggiunto presso Lione e ucciso (25 agosto 383). Teodosio, che era tuttora alle prese con gravi difficoltà in Oriente, non ritenne per il momento di dovere intervenire e, in seguito a un'ambasceria inviatagli da M., lo riconobbe per collega. Anche Valentiniano II, che si trovava in Italia con la madre Giustina, dovette provvisoriamente riconoscere il fatto compiuto e, in seguito a trattative alle quali partecipò anche S. Ambrogio, si addivenne a una divisione delle provincie occidentali: la Britannia, la Gallia, e la Spagna passarono a M., e a Valentiniano II rimasero l'Italia, l'Africa e l'Illirico. Fuori della Gallia non furono riconosciute, però, né l'assunzione di M. al consolato (384) né la nomina ad Augusto del giovanissimo figlio di M., Flavio Vittore (384). Nel 387 la situazione cambiò bruscamente: M., - che già durante la vicenda dei priscillianisti spagnoli (v. priscilliano), finita con la condanna a morte di Priscilliano e di altri, si era atteggiato a difensore dell'ortodossia, anche perché ciò gli garantiva l'appoggio dell'episcopato spagnolo e della Gallia - approfittando ora da un lato del favore accordato agli ariani da Giustina (v.), dall'altro lato del fatto che le truppe dell'Italia erano state in gran parte inviate sulla fronte danubiana, invase improvvisamente l'Italia attraverso le Alpi Cozie, presentandosi quale difensore dell'ortodossia cristiana e costringendo Giustina e Valentiniano II a rifugiarsi a Tessalonica. Teodosio si preparò ad assalire M. Il primo scontro avvenne nelle vicinanze di Siscia in Pannonia: l'esercito di M. ebbe la peggio. Teodosio vinse un'altra battaglia a Poetovium e valicò le Alpi Giulie con l'esercito rafforzato dai disertori dell'esercito di M., il quale, arresosi presso Aquileia, fu dai soldati inferociti massacrato (28 agosto 388).
Bibl.: O. Richter, Das weströmische Reich besonders unter den Kaisern Gratian, Valentinian II. und Maximus, Berlino 1865; A. Güldenpenning e W. Iffland, Der Kaiser Theodosius der Grosse, Halle 1878, pp. 122 seg., 161 segg.; H. Schiller, Geschichte der röm. Kaiserzeit, II, Gotha 1887, p. 405 seg.; O. Seeck, Gesch. des Unterg. der antiken Welt, V, Berlino 1913, pp. 165-197, 207-236; E. Stein, Gesch. des spätrömisch. Reiches, I, Vienna 1928, pp. 318-321; W. Ensslin, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XIV, coll. 2546-2555.