BONTEMPELLI, Massimo (VII, p. 438; App. I, p. 302)
Scrittore, morto a Roma il 21 luglio 1960. Nel 1926 aveva fondato, in Roma, la rivista '900 (v. novecento: Letteratura), e nel 1930, con P. M. Bardi, la rivista di architettura Quadrante. Nominato, nel 1930, accademico d'Italia, fu in seguito tenuto dal regime in sospetto di antifascismo. Nel 1946 fu eletto senatore nella lista comunista, per il collegio di Siena, ma poi dichiarato decaduto dal mandato per i suoi passati atteggiamenti politici.
In questo periodo, dal 1930 circa fin verso il 1950 (dopo fu colpito da grave malattia), il B., compiuto il periplo delle esperienze letterarie e degli "ismi" contemporanei, fornisce il meglio della sua opera: col passare degli anni, egli viene infondendo nei suoi "giuochi" o acrobazie intellettuali una certa pensosità malinconica, che li fa più pronti a intonarsi a quel lirico senso delle cose ultime, e della morte, che era pure al fondo della sua ansia di novità, di stare sempre all'avanguardia (Mia vita, morte e miracoli, Roma 1931; La famiglia del fabbro, Milano 1932; Galleria degli schiavi, ivi 1934; Gente nel tempo, ivi 1937, il suo "romanzo" più impegnativo, e ricco di momenti poetici). Il "realismo magico", da formula programmatica del "novecentismo", e da compendio delle varie poetiche del B., riesce a convertirsi in effettiva magia di stile: per la quale gli antichi miti, depurati, attraverso filtri raffinatissimi, d'ogni corposità concettuale, tornano a splendere, quasi per miraggio, di un allucinante candore; e la prosa ritrova, in un fluidissimo quanto elaboratissimo contrappunto sintattico, la casta nudità di certi scrittori delle origini: come nei tre "racconti" di Giro del sole (Milano 1941), il suo libro più alto. Notevoli anche gli ultimi racconti, poi raccolti in L'amante fedele (Milano 1953). Della copiosa produzione teorica, polemica, saggistica del B., ricordiamo: L'avventura novecentista (Firenze 1938); Pirandello, Leopardi, D'Annunzio (Milano 1938) e Verga, L'Aretino, Scarlatti, Verdi (ivi 1941), poi in unico vol.: Sette discorsi (ivi 1942); Appassionata incompetenza (Venezia 1950), scritti di critica d'arte figurativa; Passione incompiuta (Milano 1958), scritti sulla musica (nella quale egli era particolarmente versato: aveva anche scritto alcune composizioni, eseguite con successo).
Bibl.: A. Gargiulo, Letteratura italiana del Novecento, Firenze 1940; G. De Robertis, Scrittori del Novecento, ivi 1940; C. Bo, B., Padova 1943; G. Debenedetti, Saggi critici, n. serie, Roma 1945; P. Pancrazi, Scrittori d'oggi, I e II, Bari 1946; E. De Michelis, Narratori antinarratori, Firenze 1952; E. Falqui, Novecento letterario, serie iª, ivi 1959; A. Bocelli, in Il Mondo, 9 agosto 1960.